venerdì, novembre 25, 2005

SONO TORNATA DOPO SVARIATO TEMPO

Beh è quasi un mese che non vengo da ste parti. Era ora insomma dare una svecchiata e scrivere cose nuove. La Roma va per la sua strada, senza infamia e senza lode. Più di questo non so dire. La partita con la Juve non l'ho vista (meglio così) ero all'Hilton a gustare una splendida cena di Vissani accompagnata da svariati vini d'eccellenza cinque grappoli. Una maxi degustazione di cui poi magari scriverò con più calma. Una bellissima esperienza comunque, che è da fare per chi come me lavora e studia per diventare un bravo sommelier.
E va beh, per ora il bloggino si becca ste poche righe. A breve spero di tornare e poter parlare di tante e tante cose in più.

domenica, ottobre 30, 2005

Panucci-Mexes e la Roma risale

E anche contro l'Ascoli è andata. Ci mancava solo. Giocavamo in casa!!! Belle azioni. Ho visto un certo orgoglio soprattutto dopo il pareggio dell'Ascoli; per la prima volta dopo tanto tempo non gli ho visto perdere concentrazione dopo il gol avversario. Anzi ci hanno messo ancora pià grinta. E menomale con quello che li pagano! Sarebbe il minimo. Ma comunque da sempre un brivido vederli giocare con la testa, la voglia, il cuore e l'orgoglio.
Mexes che sembrava un acquisto inutile ha almeno dimostrato che la testa ce l'ha e cel a messa tutta fino in rete. Bello stacco, elevazione. Non gli pareva vero di riuscirci così bene.
E poi il ritorno in campo dopo un anno e mezzo di Tommasi. Bruttissimo infortunio il suo per il quale è rimasto fuori tanto dai campi. E poi la sua scelta di rimanere in squadra al minimo sindacale di stipendio. Come si definisce una situazione del genere? Da fame? O da cuore? Ha comunque bisogno di soldi e quindi almeno con la Roma giocava, oppure era la voglia di giocare a tutti i costi e con la Roma poi. Con tutto che prima dell'infortunio i rapporti non erano al top. Ma quello che ha fatto è comunque apprezzabile. Bentornato Tommasi. Mi raccomando, dacci dentro.
E poi Panucci che aveva ormai un rapporto molto difficile con i tifosi e per un momento anche con la società. E invece anche lui tenta, riuscendoci, di dimostrare che ancora c'è e che gli interessa giocare e farlo bene. E la Roma lo ringrazia. Anche io lo ringrazio; ogni partita che passa sembra sempre indispensabile; ce la mette tutta e alla fine fa sempre goal. Meglio così, niente di perso, tutto di guadagnato.

venerdì, ottobre 28, 2005

E la Roma va!


Il portiere dell'Inter ancora la sta a guardà sta palla a cucchiaio di Totti. Non ci credo manco io, a di' il vero anche io la sto ancora a guardà.
Non ci si crede davvero, ma dopo ben 11 anni e dopo una serie inspiegabile di sconfitte in campionato senza senso, la Roma va a battere l'Inter 3 a 2 in "terra straniera", fuori casa.
Non ho parole, non so che altro dire. Insomma quella che tutti come sempre a inizio campionato definiscono la prima pretendente allo scudetto, si fa battere proprio dalla Roma che ultimamente sembra sempre di più la prima pretendente alla serie B (certo che se continuiamo così!!!). Va beh andiamo per gradi; finalmente archiviamo la partita in maniera positivca e con qualche piccola piccola buona speranza in più.
Livia

sabato, ottobre 22, 2005

Incantesimo e Rebecca (Hitchcock)



Vedo in televisione da ben otto serie Incantesimo. Mi è sempre piaciuta, mi fa rilassare, mi aiuta a non pensare. Ma questa serie ultima che va in onda in questo periodo mi lascia molto perplessa.
Il personaggio di Tilli Nardi (importante fino a questa serie, ora un po' in ombra) vive una strana situazione. Dopo la morte di suo figlio si fa aiutare dall'uomo che la ama, Edoardo, con il quale supera questo dolore. Questa situazione la porta a scegliere di lasciare la sua casa piena di ricordi per andare a vivere nella lussuosissima ed enorme villa di lui. Ma la sorella di lui, Costanza, non vede di buon occhio questa scelta poichè vive maniacalmente nel ricordo della cognata Emma. A Tilli cominciano ad accadere una serie di cose negative alcune dovute al consiglio appositamente sbagliato di Costanza, altre per un suo stato di agitazione interiore latente. Ok fino qui che ci sarebbe di strano. Nulla
A parte il fatto che tutto il contesto, dalla scelta, agli eventi, alle battute dei tre personaggi (Tilli, Edoardo e Costanza) ricalca pari pari il film di Hitchcock "Rebecca la prima moglie" realizzato nel 1940 sul romanzo "Rebecca" di Daphne Du Maurier. Oggi Tilli rompre per sbaglio una statuetta importante che apparteneva alla defunta Emma e per evitare l'ira di Costanza la nasconde in una busta. Nel film la giovane sposa del protagonista Max de Winter (vedovo di Rebecca) rompe una poercellana preziosa e la nasconde in un cassetto per evitare la situazione spiacevole. Non solo c'è la netta similitudine della scena, ma la cosa peggiore è che le batture sono praticamente le stesse, e si svolgono con la stessa identica sequenza. "mi sento una stupida ma la statuetta l'ho rotta io".
Insomma mi aspetto di tutto. Non nascondo che il finale potrebbe essere esattamente lo stesso; Costanza darà fuoco alla villa e ne morirà all'interno esattamente come la cognata Emma morta nella sua stanza per un incendio del tutto strano. Così come la governante di casa De Winter manda a fuoco l'intera "villona" dopo aver saputo la verità sulla morte della sua padrona, Rebecca. La similitudine piùà spiccata è che come la giovane signora de Winter vive fino ad un certo punto con il fantasma di Rebecca, così Tilli vive la sua nuova storia con il fantasma di Emma.
Mah! Voglio proprio vedere se la Signora Venturi (la sceneggiatrice e scrittrice) riesce almeno a differenziarsi dalla Du Maurier nel finale.

venerdì, ottobre 21, 2005

Trebbiano d'Abruzzo

Gente questo si che mi piace come vino. Un bel Trebbiano d'Abruzzo, bianco, delicato ma non troppo. Non certo un corpo robusto, ma un corpo. Profumi fruttati, freschi e piacevoli, buona persistenza gusto olfattiva. Certo non un 5 grappoli, non un vino superpremiato, ma un vino con un suo perchè, un bianco piacevole che accompagna bene i piatti a tavola. Anche le cose a mio avviso più semplici. Gustatelo nella sua delicatezza espressiva. Vi potrebbe piacere.

ETICHETTA: MONSIGNORE
VINO: TREBBIANO D’ABRUZZO DOC
UVE: TREBBIANO D’ABRUZZO di antichi cloni selezionati nei vigneti situati nel
comune di Loreto Aprutino in provincia di Pescara.
VENDEMMIA: La raccolta avviene nella terza decade di settembre in relazione
alla completa maturazione delle uve valutata mediante la misurazione del grado
zuccherino, dell’acidità totale e del pH.Le uve vengono vendemmiate manualmente nel
rispetto della loro integrità e delle caratteristiche organolettiche.
VINIFICAZIONE: si applicano i moderni principi della vinificazione in bianco. Alla
diraspatura segue una breve macerazione pellicolare, cioè il contatto delle bucce con il
mosto per 8-10 ore ad una T° di 15-18°C, per permettere l’estrazione dei componenti
nobili ed aromatici delle bucce fondamentali per il profumo e la personalità del futuro
vino. Si esegue quindi una pressatura soffice ed il mosto fiore è refrigerato ad una T°
di 8-10°C e decantato per circa 10-12 ore. Il mosto limpido viene addizionato di i lieviti
selezionati e fermentato ad una temperatura controllata di 15-16°C.
Il vino ottenuto viene conservato in serbatoi di acciaio ed affinato sulle fecce fini per circa
3 mesi con periodici rimontaggi per mantenere le fecce in sospensione. Terminata questa
fase di affinamento il vino viene travasato in serbatoi di acciaio e mantenuto ad una
temperatura di 12°C per conservare nel tempo le proprie caratteristiche organolettiche
di aromaticità e freschezza.
CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE:
COLORE: giallo paglierino lievemente carico.
ODORE: profumo fresco, intenso e complesso con nette sensazioni di frutta esotica
matura.
SAPORE: gusto morbido, armonico e rotondo di buona corposità e persistenza.
SERVIZIO: servire ad una T° di circa 10-12°C stappando la bottiglia al momento del
consumo.
ABBINAMENTI: è ideale per accompagnare antipasti di mare, primi piatti leggeri
e pietanze a base di pesce e formaggi magri. Ottimo come aperitivo.
CONSERVAZIONE: conservare in luogo fresco a 8-10°C tenendo la bottiglia coricata.
CARATTERISTICHE CHIMICHE:
Alcool % Vol 12,0°
Acidità totale g/l : 5,5
pH 3,20
Estratto secco g/l : 21,5

lunedì, settembre 26, 2005

A Renato

26 luglio. Oggi sono due mesi, ben due mesi che un caro amico ha smesso di percorrere la mia stessa strada e cioè quella della vita. Renato era un angelo biondo dagli occhi chiari, dal carattere complesso, che aveva tutte le sfaccettature che può avere un grande uomo. Ci ha lasciati tutti esterrefatti la sua scomparsa. Repentina, non voluta, un incidente che non ha causato. Lui sapeva guidare bene; mi diceva sempre che con lui mi dovevo sentire sicura, non dovevo mai aver paura. e io mi fidavo di lui, nonostante quello strano carattere che a volte mi prendeva in giro, che a volte non mi parlava neanche, che bastava uno sguardo e capivo. E ho capito solo adesso, troppo tardi, quanto davvero gli fossi affezionata, nonostante il tempo e la vita ci avessero separati da almeno 6 anni. Il fatto è che uno pensa che tanto comunque la persona è la', al suo posto, sta bene e vive la sua vita, cresce e va avanti per la sua strada. Ma non è così, ci sono ostacoli, ci sono cambiamenti e, come ha detto Antonio alla messa, i fili della vita per lui non si sono ben annodati. Ma non deve rimanere solo un ricordo, anche se un bel ricordo, deve diventare una presenza. E lui per me lo è.
Ciao Renato.

venerdì, settembre 23, 2005

SALE - Negrita

Questo è uno dei testi che compongono l'ultimo CD dei NEGRITA che io reputo senz'altro il loro miglior lavoro e il miglior lavoro in assoluto della musica italiana degli ultimi anni. Una rock dai testi imoegnati, con il rock tipicamente italiano che sa anche arrivare a delle melodie delicate con dei testi non tanto romantici, quanto particolarmente "amabili".
Ne posterò anche altri, perchè in questo preciso momento rappresentano il mio gruppo preferito, quello che sa e riesce a smuovermi dentro.

SALE

NUOVE SERPI... STRISCIANO...PREPOTENTI... E' QUELLO CHE, QUELLO CHE SO!NUOVI GUITTI... SENZA ETA'...STRAFOTTENTI... SVELTI NELL’OSCURITA'...

...TUTTO QUEL CHE HAI FATTO NON VALE...LA TUA FACCIA E' PIENA DEL MIO SALE!

CANI NERI... RIDONO...ERA IERI... E' QUELLO CHE, QUELLO CHE SO!MEZZI NUOVI... ARRIVERAI...A SCORDARTI... DI QUELLO CHE, QUELLO CHE SAI...

...O FORSE E' DIO CHE CI VUOLE MALE...LA TUA FACCIA E' PIENA DEL MIO SALE!

Nessuno mi comanda nem me pode comandar Neanche con le bombe e le sue false verità Falsas verdades, mentira, bugia globalizante Hipocrisia E' a filosofia dominante Os comandantes arrogantes com a sua truppe, com a sua frota e suas fotos de tortura yuppie Se a gente manda, ninguem manda na gente Tenemos mucha gana, nuestra sangre es caliente, que pasa? Somos de la raza humana, tanto quanto Brasil ou Italia Todo mundo è vitima desta batalha El mondo intero paga con terror sin criterio los errores de los senores de losimperios que parecen nunca hablar serio Quizas no ganan comisiones de los cementerios? Las rasones de las guerras non son mas un misterio Parla serio! Should be throwned in a different throne! Electric chair, throw the motherfuckers there and turn it on! Should be throwned in a different throne!Electric chair, throw the motherfuckers there and turn it on! Congratulations to the Kings of Nowhere: Mr W.Bullshit and his loyal royal Clowny Blair All dis-honour to be shared with Sharon, we don't need another Hitler......Paz e amor...Pensador e Negrita.

...MA DA QUANDO E' TRAMONTATO IL SOLE...LA TUA FACCIA E' PIENA DEL MIO SALE!

LA COERENZA... NO, NON PUO'...PIÙ PAGARE... SPARAMI, SPARA PERCIO'!L’ARIA SPORCA... ARRIVERA'...MA MI CONVINCO... CHE FORSE E' UN BRUTTO SOGNO E PASSERA'...

NEGRITA

mercoledì, settembre 21, 2005

Roma-Parma 4-1

E anche stasera è andata. Un bel 4-1 da manuale che il Parma incassa e porta a casa. "Grazie Capitano che ci fai piangere e abbracciarci ancora". Grazie Roma che nonostante tutto ci regali un sogno, un momento in cui si pensa "beh magari si arriva comunque in alto".
Doppietta di Nonda, che sembra rivelarsi piano piano una rivelazione. chi lo sa, lo scopriremo solo vivendo. Per ora ringrazio anche il "sor Spalletti" che di grinta ne ha e la sa trasmettere ai giocatori. Mi sembra si sia ambientato bene. E' stato bello vedere il sorriso di Rosella Sensi in tv al quarto gol. E' la prima donna alla guida di una squadra di calcio. A mio avviso è tosta quanto suo padre. Una grande davvero.
Vai Roma, vai Lupa, continua così come stasera e andremo insieme lontano.

sabato, settembre 17, 2005

AIS inizia un nuovo anno!!!



Evviva, bollicine, finalmente si ricomincia. Giovedì 15 settembre 2005 si è svolta l'inaugurazione del nuovo anno dell'AIS (Associazione Italiana Sommelier) e contestualmente della nuova sede all'Hotel Parco dei Principi in Roma. Dopo moltissimi anni di permanenza all'Hotel Hilton (sempre di Roma), è cambiata la sede e così ci siamo ritrovati in tantissimi a brindare ai nuovi eventi. Ho aperto la degustazione con uno splendido Franciacorta Saten di Ricci Curbastro per proseguire con un bel Ferrari Brut di Lunelli; pausa due cubetti di mortadella, qualche pezzetto di parmigiano e chiacchiere a volontà con un bel po' di amici. Giretto nella nuova sede, una chiacchierata in allegria con amici della redazione, facce viste e riviste, amici di sempre e amici nuovi. Insegnanti in forma smagliante, e poi un bel Berlucchi Brut, fantastico, fresco avvolgente, piacevolmente frizzante, uno spumante di qualità a mio avviso eccellente. Insomma una bella serata all'insegna del divertimento, musica e amicizia. E poi si sa una buon bicchiere di vino aiuta a socializzare. Gadget finale prima di uscire un bel bicchiere Spiegelau da degustazione (sono riuscita a portarmene a casa due e Lorenzo ne ha portato un terzo). Tra meno di due settimane inizierò la partecipazione al secondo livello del 34° Corso per Sommelier; sono impaziente per l'idea di imparare cose nuove e continuare la magnifica esperienza che sto intraprendendo assieme ai miei amici di corso. A presto risentirci e vi racconterò le novità e tutto ciò che di nuovo andrò imparando e comprendendo (oltre che bevendo, assaggiando, apprezzando, ecc ecc.). Ciao ciao

domenica, settembre 04, 2005

Santa Rosa

E' il 4 settembre e ieri sera a Viterbo è stata portata la macchina di Santa Rosa da Porta Romana al sagrato della chiesa di Santa Rosa, dove rimarrà, credo, per una ventina di giorni, visibile a tutti i fedeli e credenti. Santa Rosa è la Santa della città di Viterbo.
Che c'entra con me? Ci sono cresciuta con il mito e con il culto di Santa Rosa. Oggi è l'onomastico della mia mamma, molto devota della Santa anche e forse soprattutto perchè ne porta il nome.
Così per questo motivo Santa Rosa ha sempre vissuto con noi, nella nostra casa, la nostra vita, facendosi "vedere" ogni tanto con strane sorte di cose riuscite (piccoli miracoli non c'è che dire) quando la si è pregata fortemente. Strana "la santarellina" (come la chiamiamo noi affettuosamente) ma dimostra realmente di ascoltarti nei momenti di profonda difficoltà e di aiutarti nella fede a risolvere l'accaduto, il fatto. Non sono mai andata a Viterbo a vedere il trasporto della macchina (sono andata però nella Chiesa più volte a salutare la Santa, lì miracolosamente presente con il corpo incorrotto), mentre mamma non se l'è persa, è ovvio. Ma non manchiamo mai di seguirla in televisione e ieri sera come usuale l'abbiamo seguita dai primo "sotto col ciuffo e fermi" e "sollevate e fermi" (sicuramente il momento più emozionante), fino alla fine. Emozionante come sempre, emozionante vedere come una macchina di quel peso e di quella altezza passi senza colpo ferire per le piccole strade di Viterbo (che sono rigorosamente al buio per risplendere della luce della macchina) grazie alle spalle esperte di poco più di 100 "facchini" che la portano in un persorso di circa 1200 mt. Scorre fluida come se avesse le ruote. E la salita finale al sagrato della chiesa è mozzafiato. Lascia davvero senza parole e una volta arrivata su in cima è solo grande festa. Anche perchè per i facchini questo non è solo un rito ma un onore, è per loro sin da piccoli un vero onore portare "la Santa". Beh per saperne qualcosa di più se vi interessa vi lascio qualche link, "ne vale la pena" come disse Giovanni Paolo II il 3 settembre del 1984, quando si recò a Viterbo per assistere a questo meraviglioso e miracoloso evento.

domenica, agosto 28, 2005

Per oggi Grazie Roma


E la prima giornata è andata. A dire il vero visto il risultato senza possibilità di repliche (3-0 contro la Reggina, a Reggio Calabria) oggi mi sento soddisfatta dell'arrivo del mister Spalletti. A dire il vero non ero proprio convinta e spero che questa piccola prima fiducia non venga delusa. Rimpiangevo un po' l'arrivo e l'immediata ripartenza del mister Prandelli, anche perchè rimane un qualcosa di veramente inconcluso. Ma fa niente. Alla fine forse i due si equivalgono, almeno per quanto riguarda la nostra bella panchina giallo-rossa. Sicuramente non sono di quella fascia che ancora rimpiange il gioco di Zeman dal quale non si è mai tratto un ragno dal buco. Che c'avranno da rimpiangersi. Io voglio vincere non giochicchiare. Vincere è il vero divertimento, non solo vedere un "bella partita". Se poi perdere significa vedere una bella partita divertente abbimo davvero punti di vista differenti.
Questa prima giornata mi sta bene, come mi è stata bene quella partita (diciamo amichevole) contro la Juventus. Un bel pareggio, l'ho vista in campo più consapevole e molto più convinta, più concentrata dello scorso anno, che è stato davvero catastrofico.
Beh è presto per cominciare a dare un vero e proprio giudizio in merito. Sta di fatto che adesso siamo in vetta e abbiamo battuto una squadra che lo scorso anno ci ha dato filo da torcere. (beh ci voleva poco!).
Restiamo in attesa di vedere che succederà, ci rimane solo da fare il tifo. Comunque complimenti Mister squadra proprio bella messa in campo ... ah Cassano a casa per favore, grazie!

sabato, agosto 27, 2005

Bentornati

Ormai cari amici vi do il bentornati dalle tanto sospirate vacanze che stanno volgendo alla fine. Ahimè e ahivoi! Piuttosto ... voi le avete fatte le vacanze ... io no! Tra trasloco di ufficio e rimetti tutto a posto mi son goduta poche ore di relax, fortuna che non sono a morir di caldo dentro Roma. Qui ai Castelli se non altro c'è una temperatura sempre leggermente inferiore, quanto basta per stare bene e sentirsi sempre in vacanza.
Allora cari amici, si ricomincia con il tran tran di tutti i giorni. E sia! Andiamo avanti aspettando adesso la prossima vacanza ... il Natale e le settimane bianche.

giovedì, agosto 11, 2005

E adesso ... spumante!


Ecco fatto, ci sono riuscita. Dopo aver imparato l'apertura in maniera impeccabile di una bottiglia di vino, ho finalmente superato la paura e l'ansia da stappo di bottiglia di spumante.
La prima bottiglia in verità è stata un Ferrari Gran Riserva (Lunelli), uno spumante metodo classico che è davvero la fine del mondo ed è davvero il vanto della spumantizzazione italiana.
Ieri invece è toccato al Bellenda rosè; questo in foto non è il rosè è il Bellenda San Fermo, un prosecco spumante brut di tutto rispetto. A tutti gli effetti il mio preferito ... beh rigorosamente dopo il Ferrari. Ah si produce a Vittorio Veneto (TV).
Insomma alla fine incitata dai colleghi sommelier già diplomati e mooooolto più esperti di me, mi sono fatta coraggio cercando di mettere da parte il timore che il tutto mi esplodesse fra le mani.
Ma la morbidezza del tappo del Ferrari mi ha convinto a provare; l'unico problema è che ancora alla seconda bottiglia faccio "il botto". Devo imparare ed essere del tutto capace a non far manco fiatare il tappo in uscita dal collo della bottiglia. Sarà una impresa perchè ho una mano piccola e con poca forza; o più semplicemente non ci metto la forza adatta e non muovo abbastanza bene il polso per far entrare prima quel po' di aria che basta a non fargli far "sbot". Beh il tempo passa, di occasioni ne avrò, prima o poi ci riuscirò.

lunedì, agosto 08, 2005

La mia esperienza con il Vino


(Questa anche l'ho inviata in lista ed è stata pubblicata sulla rivista on-line dell'Associazione Bombacarta (la rivista è Gasoline)).

Ho preso questo verso in prestito da un amico di mailing list...

"Le cantine domenicali
ti lacerano finemente
calano e colano sopra
sono forni, ma umidi"

e rifletto...

Con "le cantine domenicali" mi viene in mente che da un paio d'anni a questa parte vado in cerca di cantine (anche non "domenicali") e di occasioni ben certificate per saggiare e assaggiare VINO. Un strana deformazione professionale va formandosi dentro me per la quale non cerco più la "cantina qualunque" bensì seguo un percorso ben definito. Mi stanno insegnando: "per fare un buon vino si deve partire dalla terra fino ad arrivare alla bottiglia seguendo un dato procedimento"... o megliouna serie di dati procedimenti. Così come per un computer se l'input dell'uomo è sbagliato sarà sbagliato il risultato (output) che darà il computer, così anche il vino darà risultato errato se il procedimento in una qualsiasi delle sue fasi sarà errato. Che c'entra questo con la poesia di Federico? Niente. Era una sorta di associazione di idee, pensando che forse più che un sommelier specializzato forse rischio di diventare un'alcolista patentata. Impossibile, a quanto dicono (e ci credo...ci devo credere) un buon vino non fa mai male; mischiare i vini non ubriaca (sempre buoni vini); sono sani per lo spirito e per la mente; ce ne sono anche da meditazione, dal vino dolce come un miele (passito di Pantelleria ad esempio) al cognac, alla grappa, a un Recioto della Valpolicella, a un Amarone con tutto il suo corpo e la sua personalità, al Barolo, al Barbaresco e la Barbera. E poi le sigle: DOC, IGT, DOCG, VQPRD... le leggi (anche il vino ha la sua legge) e le legislazioni; le barrique e le tonneaut, le bottiglie scure e chiare, i vini bianco, rosato e rosso, se bevi vari vini cerca di andare in ordine crescente di gradazione alcolica (non ti farà male vedrai). E poi apri la bottiglia ma mi raccomando, taglia la capsula dal cerchio inferiore del collo della bottiglia, fai un incisione verticale dopo quella circolare e tira via la capsula (magari in un sol colpo e non con la mano...mai toccare con le mani); metti la capsula nel piattino (o nella tasca del grembiule ma non lasciarla in giro); l'etichetta rivolta al cliente (dopo averla degnamente presentata) rigorosamente mentre giri il coltellino intorno alla capsula non girare la bottiglia; gira la mano magistralmente con il coltellino. E poi pulisci il tappo (collo della bottiglia nella parte superiore che stava subito sotto la capsula...dove vedi il tappo insomma) una volta tolta la capsula con il torciol e dopo solo allora, inserisci il"verme" (o spirale) del cavatappi e fallo girare nel tappo (mi raccomando al centro del tappo, vedi di non fare danni) fino a lasciare all'esterno del tappo un pezzetto e mezzo circa del "verme"; poi chiudi parte del cavatappi verso il collo della bottiglia e poggia la prima tacca (leva) su di esso e tira su, poi passa alla seconda tacca e continua a tirar su ma prima di far uscire il tappo ruota un po' il polso in modo da far entrare un po' di aria per non far "rumori" all'estrazione definitiva del tappo; annusa il tappo, saprà dirti con alcuni parametri le condizioni del vino in quel momento in quella bottiglia. Ok ci siamo il vino va bene; poggia il cavatappi con ancora il tappo incastrato nel "verme" su un piattino, pulisci con uno spigolo del torciol l'interno della bottiglia (il collo dove c'era il tappo nel suo interno), poi con l'interno del torciol leva il tappo dal cavatappi (mai toccare con le mani) e con la coda dello stesso cavatappi spingiloverso il piattino. Apertura fatta...eccellente. Ormai l'ho imparata così bene che nessuno più mi batte e mi dice niente...ma non mi chiedete di aprirvi quella di spumante...potrei morire. E poi ancora lo spumante e la spumantizzazione metodo classico (non si può e non si deve dire champagne o metodo champenois, spetta solo ai francesi), i prosecchi e gli aromatici, i traminer e il semiaromatici, i vitigni e i monovitigni, il metodo Charmat, il remuage e la sboccatura, il millesimato e l'annata. Impara 32 DOCG (le DOC sono troppe) come sono composte e da dove vengono, quali sono le caratteristiche; gli abbinamenti al cibo, cucino e scelgo il vino o scelgo il vino e ci adeguo i piatti. Chi copre il sapore di chi; chi accompagna splendidamente chi. E un buon formaggio con che lo abbino? Ai matrimoni (e non solo) mai mettere il dolce con lo spumante secco (Brut) è una follia che si prosegue nei secoli. Bah. Con il dolce sembrerebbe di rigore e logico ci va lo spumante dolce. Il brut (o prosecchino a volte) lasciatevelo a inizio pasto è sicuramente più godibile. Assembla varie tipologie d'uva e vedi che viene fuori; chardonnay,trebbiano, cesanese e sangiovese, sagrantino e nebbiolo, montepulciano d'abruzzo colline teramane, vino nobile di montepulciano non sono la stessa cosa mi raccomando, rosso giovane rosso invecchiato, rosso rubino e rosso granato; giallo paglierino scarico, (non si dovrebbe dire) giallo dorato intenso, ambrato, riflessi verdini, porpora, granati e dorati. Profumo di confettura, di ribes di ananas di agrumi e fiori, ciclamino o rosa, mela golden uva passa sultanina, cuoio, torba, ferro, profumo etereo, nota fruttata, smaltata, erbacea, floreale, quel tanto di, quel poco di. Vino dolce, vino secco, aromatico muller thurgau, gewurztraminer (e che è?....chebuono ragazzi); e poi le etichette, i produttori, nomi su nomi, intero librone di infinite pagine con tutti i migliori produttori d'Italia (e dire che se ne produce parecchio), la vite meno grappoli ha e più il vino è buono; mosto, diraspapigiatrice (o pigiadiraspatrice), affino in acciaio, in barrique, fermentazione senza bucce o sulle bucce, sentori e profumi, antociani e colore, tannino, acido, fresco, secco, di corpo, robusto, intenso, fine, eccellente... Ma tutto questo e molto di più non è strano, non sono illazioni, stupidaggini del giorno, sono consigli forse, regole ben precise, scritte, alle quali non si adegua il vino, ma mi devo adeguare io. E suvvia si va avanti si studia e si apprende... anzi non si finisce mai di apprendere. La cosa bella di tutto questo comunque resta... la pratica.
Livia

domenica, agosto 07, 2005

Sapido

Da una parola semplice come sapido scritta in una poesia in Bombacarta ho realizzato una simpatica associazione di idee. Ecco cosa ne è venuto fuori soprattutto perchè è arrivata nel periodo centrale del corso di Sommelier che sto seguendo. Amo molto il vino...quello buono!!!

"Sapido"
Sapido nel nostro gergo è un vino che si origina generalmente in terre molto vicine al mare; "sapido" è l'essenza minerale; sapidità vuol dire che si sente il salato sulla lingua (ai lati della lingua); un vino bianco del sud, dorato intenso sarà sicuramente sapido, laddove le vigne risentono maggiormente della brezza marina e se ne impregnano fino a trasmettere tale caratteristica direttamente al vino. "Un vino sapido, salmastro, dai chiari sentori iodati". E' una caratteristica predominante dei vini bianchi e rossi, evoluti. Insomma un vino bianco, fruttato, agrumato addirittura, forse più floreale ma in predominanza ce l'ha proprio la caratteristica minerale, la sapidità. Possibile anche la sapidità in un vino nordico o più dell'entroterra ma gli verrà a mancare quel qualcosa che da la netta sensazione di degustare un vino in riva al mare. Potrà certo avere una sua mineralità perchè no, ma sarà una nota magari erbacea, dell'entroterra, delle colline poco assolate o delle alture montane. La Sardegna regala vini dorato intenso, complessi, consistenti e di corpo, dai caratteri iodati e minerali, tocchi d'agrume e tutto il sole e il mare dell'isola. Pur se isolani sono differenti dai Siciliani e un po' più di affinamento in bottiglia per i bianchi li fa essere anche un po' più robusti. Il vino bianco non sopporta di essere aperto parecchi anni dopo l'imbottigliamento, ma un bel vino ben realizzato può sopportare qualche anno in più se ben conservato. Alcuni hanno l'affinamento in barrique e prendono anche note vanigliate e di legno che li rendono ancora migliori. Parlo dei Vermentini del sud della Sardegna, blend di Chardonnay e vermentino passati in barrique, legnosi ma freschi e piacevoli al gusto. Ho visitato la cantina di Santadi due anni fa e mi sono portata a Roma delle belle bottiglie di vino bianco e rosso; il premio per il vino migliore al mio gusto se lo prende il Villa di Chiesa delle Valli di Porto Pino. Profumato, consistente intenso e equilibrato. Insomma tutti i caratteri migliori di un vino bianco dopo ben 4 anni di pausa in bottiglia.
Livia

A mia nonna

Non so se può interessare a qualcuno, interessa a me comunque. Ben 13 anni fa perdevo la persona più importante della mia vita, colei che in tutto e per tutto per 20 anni mi ha fatto da madre e da padre. Proprio il 7 agosto, in una mattina calda e assolata.
Per lei ho scritto molte pagine, su di lei soprattutto e sul nostro instancabile rapporto nipote-nonna. Così ho deciso di raccontare la sua storia in qualche riga ma per cominciare un ricordo del Natale (si lo so è quasi ferragosto sembrerebbe azzeccarci poco...va beh!) che da quando è scomparsa non è più lo stesso.

Il Natale di tanti anni fa (testo pubblicato nella mailing list dell'Associazione Culturale Bombacarta)

Il Natale per me è un vuoto, è l'assenza dell'affetto di mia nonna, è la fine della grande tavolata di risate e chiasso, di giochi e colori, di pacchi da scartare, di baci e abbracci, di "grazie" detti davvero.Il Natale era con lei il menù del cenone del 24 scelto insieme più secondo i miei gusti di bambina che quelli degli ospiti; era il fritto di verdure alla romana cominciato a prepare da molto prima, con la pastella collosa e saporita di farina e acqua. Era Natale quei profumi e quel ticchettio di piatti e bicchieri; - "Apparecchio io" - e mi divertivo a imbandire la tavola e a colorarla il più possibile: tovaglia e tovaglioli rossi, bicchieri e piatti con il bordo rosso, posate con il manico rosso. Pe me era "LA FESTA" con la F maiuscola. Era l'albero di Natale preparato l'8 dicembre con luci e nastri colorati (gialli e rossi - noi romani e romanisti fin nel midollo) sotto il quale poi mucchi di pacchi e pacchettini avrebbero invaso l'ingresso. Eravamo davvero in tanti.Era quel campanello suonato da zio Chico che per farmi contenta e darmi l'idea del gioco, lasciava i regali fuori dalla porta, suonava e riscendeva di corsa con l'ascensore facendo finta che fosse stato Babbo Natale e presentandosi poco dopo fingeva ancora di essere arrivato solo allora e di non averlo incrociato per pochi secondi. E io ci stavo al gioco perchè mi divertiva e perchè a zio sono molto legata e quando poi lo vedevo sulla porta era un attimo abbracciarlo forte.Natale era nonna, era il suo sorriso e la sua dolcezza, era la sua pazienza e il suo non stancarsi mai, era il suo amore nel fare le cose per gli altri e il suo amore per gli altri (amici e parenti, vicini di casa e conoscenti) senza mai sentirlo come un peso. Erano le sue mani grandi ed esperte, sicure e instancabili di massaia vera, di matrona di famiglia, di donna che ha vissuto e sofferto molto, imparato e insegnato, e, comunque fosse, sorriso sempre alla vita, al mondo, al prossimo, a me. Ma poi se n'è andata in un torrido giorno di agosto e da allora il Natale non è più la stessa attesa, la stessa Festa, non è più quel tavolo enorme, imbandito e colorato attorno al quale le piaceva avere parenti e amici, non è quel soggiorno perchè non vivo più in quella casa, non è più quell'ingresso con l'albero e il presepe - "Nonna mi dai il bicarbonato che faccio la neve" -.Non è più niente, non è più la gioia di bambina dalla sua scomparsa, è la consapevolezza che il tempo passa, che non era eterna e che non mi avrebbe accompagnata tanto a lungo (mi mancherà di più il giorno del mio matrimonio). Si va a casa di zio Chico il 24 e il 25 lo passo sempre dai genitori di Lorenzo ormai (e sarà così sempre); ma la tavola da zio, pur accogliendoci tutti, è più piccola e l'animo non è lo stesso (e neanche il menù che non scelgo più io!); sono passati 9 anni ma il vuoto c'è sempre, lo stesso dal primo Natale senza di lei e tutte le volte zio (che è suo fratello) non manca di ricordarla in un suo gesto, in uno dei suoi sorrisi, e cala per un po' la tristezza sul bianco Natale. Manca a tutti la sua allegria e la sua risata....
Livia

venerdì, agosto 05, 2005

Ecco un grande rimpianto



Leggevo il post nel blog di un amico di avventura bloggista in cui parlava del nuovo acquisto dell'Inter. Ed ecco che mi viene in mente cosa? Un rimpianto che purtroppo per me è già volato via dalla squadra e potrebbe proprio approdare in quel di Milano. Non posso resistere a vedere quello che ho considerato il mio vero idolo (dopo il Pupone ovvio) passare a dei colori che assolutamente non gli possono donare. Ma purtroppo il danno è fatto ed è anche un danno grosso. E per me è un solo e unico grande rimpianto. Buon viaggio Samuel, averti contro sarà la più grande tortura della mia vita di tifosa.

Bombacarta

http://www.bombacarta.it

Che cos'è Bombacarta? Ecco qui la spiegazione direttamente dal sito...poi magari vi dico cosa è per me Bombacarta.

BombaCarta è un’ associazione culturale e una scuola di espressione creativa, ma al di là di queste definizioni più formali essa è:
-una scuola perché al suo interno si insegna e si apprende qualcosa anche se non ci sono sistemi di valutazione né strutture assimilabili a una classe.
- è un movimento dotato di un "Manifesto di impegno culturale e creativo", di dichiarazioni comuni, di idee fondamentali, ma nello stesso tempo le sensibilità personali sono molto valorizzate e non ci sono barriere o steccati.
- è un gruppo spontaneo di amici perché così è nata, ma ormai possiede una storia istituzionale, attività, idee e progetti e bombers impegnati nell'organizzazione delle attività al di là dello spontaneismo iniziale.
- è una comunità virtuale e questa definizione le sta a pennello, ma è anche una comunità reale che prevede una serie di incontri periodici. Chi si coinvolge in BC e' spinto sostanzialmente dalla volonta' di permettere a una parte di se stesso di esprimersi. Concretamente questo comporta l'entrare nell'ottica dell'esercizio e della sperimentazione per tentativi ed errori. "Artisti" si nasce e si diventa in una dialettica mai esauribile tra arte e vita, tra tecnica e esperienza, tra abilita' e sensibilita'. Dunque Bombacarta non è una "mostra" di opere e talenti, ma una officina in cui si lavora e che intende promuovere la creatività, il confronto e la crescita nel campo dell'espressione artistica.

E adesso vi dico cosa è per me:
oltre ad essere tutto quello che c'è scritto sopra, per me è una valvola di sfogo, è una opportunità, è il mio principale hobby, è una soddisfazione, è la possibilità di conoscere persone, di apprendere, di stare con le persone dei gruppi di lavoro e studio. E' qualcosa di molto importante che mi aiuta e mi permette di esprimere ciò che ho dentro e penso, di scrivere e di leggere.
Fateci un salto e Bombacarta vi accoglierà con le sue attività.

Foto???


Vediamo se riesco a farvi vedere una bella foto della Sardegna terra che amo moltissimo e dove vorrei tornare ad ogni momento di sconforto per scollegare la mente da sto mondo che corre e respirare forte la vita, farla entrare nei polmoni e non sentire il peso di tutto ciò che mi circonda.

Ci provo da oggi!

Livia

Non ho la più pallida idea di come funzioni un blog ma che dire ci provo, e ci provo da sola per ora
Vediamo che riesco a combinare e vediamo se riesco a condividere con qualcuno pensieri e parole.
A presto!