sabato, marzo 31, 2007

Marzo è passato

Ultimo giorno del mese. Anche marzo è passato. Non ho un post vero a proprio da lasciare, almeno credo. Primavera dovrebbe essere arrivata ma ancora sento freddo. Non vedo l'ora di poter sentire il sole caldo sulla pelle. I primi raggi caldi a scaldarmi anche dentro, come un buon caffè fragrante e profumato, che va giù a scaldare il corpo. Per ora lascio ste poche righe magari l'arrivo di aprile mi aiuterà di più, chi lo sa!

domenica, marzo 25, 2007

Libri di questi ultimi giorni


Finito di leggere già da alcuni giorni. Posso dirvi solo la stessa cosa che ho risposto a una mia amica qualche settimana fa, quando ero ormai alle ultime pagine e mi sforzavo di finirlo solo perchè odio lasciare i libri senza la fine, odio lasciarli a metà: "una boiata pazzesca, si può tranquillamente evitare". Non ho altre parole, a dire il vero non l'ho neanche capito e con il titolo non ha niente a che vedere. Mi aspettavo qualcosa di passionale e avvolgente. Non si parla certo di un bacio ma della vita frenetica di alcuni personaggi che poi alla fine dovrebbero ricollegarsi sempre a uno. Mah quello che manca è la sostanza. Vite scialbe e banali. Insomma niente di nuovo all'orizzonte.


Invece ho inziato subito dopo e quasi per caso "La bestia nel cuore" di Cristina Comencini. Non sapevo che scrivesse anche i libri che poi riporta come sceneggiatura dei suoi film. Pensavo fosse regista e basta come suo padre in fondo. Invece mi ha stupita perchè scrive molto bene. Non l'ho ancora terminato, ho una lettura molto lenta in questo periodo, ma è colpa mia non tanto dei libri che scelgo. Ho comprato anche il DVD del film che ha partecipato agli Oscar dello scorso anno, ma mi sono ripromessa di vederlo solo a fine lettura. Quindi vi saprò dire meglio di entrambe le opere di questa scrittrice-regista.

mercoledì, marzo 21, 2007

Vecchia e Nuova 500


Eccole qui. La vecchia e la nuova generazione. Il '900 e il 2000. La vecchia e mitica 500 e la nuova 500. Certo la vecchietta è sempre di moda, resta sempre nei cuori di chi ha avuto la possibilità di viverla. La nuova la vedremo a Luglio, queste sono foto che ne preannunciano l'arrivo ma non mi sembra che si presenti così male, anzi. Il suo aspetto, pur se più rotondo e scivolato (come ormai tutte le macchine di oggi molto aerodinamiche) richiama moltissimo colei che l'ha preceduta nel tempo mantenedo sempre ben salda la sua posizione nel mondo. Non per niente la 500 è diventata auto d'epoca in tutto e per tutto poichè segna degli anni importanti per l'Italia quelli del boom economico e della grande rinascita dopo la seconda guerra mondiale.
Ma questa nuova arrivata mi stuzzica. Non vedo l'ora di avere la possibilità di vederla, secondo me ne vale la pena. Speriamo solo che non si riveli la Fiat di questi ultimi anni, sicuramente macchine vendutissime ma di qualità a volte più scadente rispetto ad altri nomi internazionali. Eppure basterebbe così poco per fare unamacchina perfetta senza che bulloni e bulloncini ogni tanto se ne vadano a spasso. Certo tecnologicamente sono del tutto differenti visto che negli anni sono stati fatti grandissimi passi in fatto di tecnologia e di sicurezze. Però mi sembra che stiano proponendo qualcosa di davvero interessante e divertente.


Le fate ignoranti


Finalmente sono riuscita a vederlo. Questo film, che non è il primo di Ferzan Ozpetek (ho scoperto che il primo è Il Bagno Turco con Alessandro Gassman se non sbaglio) è quello che lo ha portato agli onori delle cronache e delle critiche. Anche se l'ho visto dopo "La finestra di fronte" e "Saturno contro" questo film mi ha confermato la eccezionale bravura del regista e quanto io ami profondamente la sua opera. Un film sempre espresso con la delicatezza e l'attenzione profonda ai sentimenti, agli eventi laceranti a quelli più sereni. Tutto si compenetra fa si che la vita passi fluisca anche con le grosse difficoltà che ci vengono messe davanti.
Riesce a entrarmi dentro e a farmi entrare dentro il film, mi ha rovistato nel profondo con i suoi film. Mi ha fatto vivere e rivivere pensieri e momenti. Anche questa volta come in Saturno Contro io mi sono sentita parte di quel gruppo di persone che viveva le due tipologie di esperienze. Mi sono sentita spettatrice ma dentro lo schermo. E' una strana sensazione ma penso che sia la maestria di Ozpetek a far si che sia così, almeno per me. Mi coinvolge e guardo tutto con gli occhi di chi ci sta dentro, di chi sta vivendo quella storia. Poi le colonne sonore sono sempre azzeccatissime, non per niente me le sono comprate tutte e le ascolto in continuazione, mi appassionano, mi fanno pensare a quelle scene, mi ci fanno stare ancora dentro a sognare qualcosa di diverso e di nuovo, a sognare di poter affrontare gli eventi con la stessa forza e determinazione. Beh scusatemi ma sono entusiasta di questo regista e non mi capitava da molto tempo di essere felice di aver visto un film.

In questa notte di autunno

Nazim Hikmet

In questa notte d’autunno

In questa notte d’autunno
sono pieno delle tue parole
parole eterne come il tempo
come la materia
parole pesanti come la mano
scintillanti come le stelle.
Dalla tua testa dalla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te
le tue parole, madre
le tue parole, amore
le tue parole, amica
Erano tristi, amare
erano allegre, piene di speranza
erano coraggiose, eroiche
le tue parole
erano uomini.

Dal film LE FATE IGNORANTI DI FERZAN OZPETEK - Margherita Buy la

recita a memoria in una scena con Stefano Accorsi.

L'ho trovata una poesia stupenda.

mercoledì, marzo 14, 2007

Saturno Contro - Visto


Sono andata al cinema a vederlo. Bellissimo. A me è piaciuto molto. Ozpetek non mi ha affatto delusa. La sua vena romantico-poetica-delicatissima si è espressa come sempre al meglio. E' un regista capace, con una linea ben precisa che segue con attenzione per raccontare storie di oggi ma senza banalità senza forzature soprattutto. Curate scenografie e fotografie. Molto lo lascia all'immaginazione dello spettatore, non è sensazionalista, è assolutamente delicato nella sua espressione artistica. Cura ogni dettaglio e ogni piccolo particolare, fino anche alla scelta musicale, azzeccata e perfetta. La colonna sonora è stata impostata da Neffa uno dei nostri cantautori migliori al momento. Ha scelto una base Tango, retrò e romatica, dolce e triste anche, che ben si sposa con i vicoli del centro di Roma. Ma è giusto così in fondo stiamo parlando di un film drammatico. E' la storia di due separazioni, laceranti, diversissime, una più eterna dell'altra.
Una storia omosessuale contrapposta a una etero. Come a sottolineare però che la separazione è uguale per tutti quando c'è l'amore, la stima, l'affetto. Ozpetek è riuscito a far lavorare benissimo tutti gli attori, Luca Argentero compare etereo e dolcissimo, di una delicatezza impressionante che è tipica di molti omosessuali, una femminilità latente espressa bene nel suo personaggio. Ma la parte più difficile e magistralmente interpretata è quella di Pierfrancesco Favino. Non si è smentito assolutamente dopo Romanzo Criminale.
E' sicuramente uno dei migliori giovani attori di questa epoca cinematografica. Il personaggio te lo trovi davanti come se fosse da toccare, come se fosse tuo, come se fosse davanti a te. Il suo dolore è il tuo dolore. Ma Ozpetek ha la capacità di intervallare leggerezza laddove il dolore è davvero grande. E così inserisce personaggi un po' fuori dalle righe che sembrano inutili ma che sono invece importantissimi punti di congiuzione. E così rivediamo sullo schermo mostri sacri come Milena Vukotic. Mi ha lasciato sicuramente una tristezza particolare nel cuore, dolce compagna di questi giorni, ma non so perchè anche un dolore così mi da la forza di sorridere. Ho pianto durante alcune scene, mi è stato inevitabile pensare ai distacchi più importanti della mia vita, ma ho pensato alla bravura di Ozpetek che come sempre mi è entrato nel sangue, regalandomi emozioni belle o tristi che siano, che mi hanno fatto sentire viva. Ovviamente importantissime le parti e ottime le recitazioni di Margherita Buy, stavolta personaggio equilibrato e rilfessivo e di Stefano Accorsi, forse una parte un po' vista e rivista (l'Ultimo Bacio) ma è lui, non ci puoi fare niente. E poi Ambra Angiolini che come Argentero nelle mani di un mago come Ozpetek è riuscita a rendere perfetto il suo difficile personaggio un po' sballato e solo. Lo vedrei e lo rivedrei. e non mancherò di prendere il DVD appena uscirà, così come mi sono concessa l'acquisto del CD con la colonna Sonora. Ah indimenticabile all'interno la canzone in lingua spagnola Remedios, cantata magistralmente dalla grande e compianta Gabriella Ferri.

lunedì, marzo 12, 2007

Rosso tramonto


Stasera sto nella mia anima sognatrice stesa su una nuvola a sognar favole.
L’anima sognatrice porta tristezza perché sognare cose irraggiungibili fa male.
Animo lunatico e romantico a sognar cose colorate di tramonto rosso fuoco tra le braccia dolci di un amore avvolgente e sicuro quando tutto traballa senza poter fare niente e scivola via tra le mani appena aperte in un soffio di vento.
Favole che dicono che è tutto giusto ma di cose giuste adesso non ne hai fatte.
Vivi e respira l’aria che hai intorno perché non tornerà nessuno dei momenti che hai vissuto.
Puoi solo viverne di nuovi e guardare avanti.
E imparare dagli errori di oggi e di ieri per non ripeterli domani.
Ma l’uomo i suoi errori troppo spesso li ripete e non impara.

venerdì, marzo 09, 2007

Saturno Contro

Mi piacciono molto i film di Ozpetek. Mi piace come regista, mi piace la sua estrema delicatezza nel presentare temi anche importanti come l'omosessualità che caratterizza il nostro tempo. Ripeto è un uomo delicatissimo e ogni suo personaggio è quasi leggiadro e riesce a trasmettere esattamente quello che deve. Certo sceglie sempre cast di attori di rilievo che hanno dimostrato negli anni di essere qualcuno, di avere quel qualcosa in più che ti porta a stare due volte davanti a uno schermo. Spero di riuscire ad andarlo a vedere molto presto. E poi vi saprò dire.
Invece vi vorrei poi parlare di un altro film sempre di Ozpetek, La finestra di Fronte e poi appena potrò vedrò anche Le fate ignoranti. Lascio tutto però ad un altro post.

domenica, marzo 04, 2007

Oscar Wilde e mio padre

"Si dovrebbe essere sempre innamorati. Ecco perché non bisognerebbe mai sposarsi!" - Oscar Wild

Eccolo il frasone. E chi me lo poteva dire....oddio certo quando ho parlato con papà, dopo ben sette anni ero un po' scossa e non sono certissima che fosse questa la citazione che ha detto in merito a quello che brevemente gli ho raccontato. Ma la cosa che gli ho detto è che "avevo solo voglia di sentire la sua voce". Non so cosa mi sia preso, ho preso il telefono, ho fatto il numero e lui un po' tirato mi ha risposto. Eppure non sembravano passati 7 anni, con tutto quello che è successo nel frattempo. E sia così è andata, ho rotto il ghiaccio e adesso mi sarà più facile non farmi prendere alla gola e dal panico quando lo chiamo. Mi sto liberando del drago che è in me e all'improvviso me lo sono trovato davanti e invece di sacppare come sempre e nascondermi dietro a un "ormai non mi serve più" l'ho affrontato anche con le mie debolezze.

E comunque a parte questo mi sono incuriosita su Oscar Wild e così ho deciso che vi regalerò alcune delle sue citazioni che mi hano colpito di più. Era un maschio sciovinista??? Boh alcune cose sono effettivamente insopportabili (es.: Il mondo fu fatto per gli uomini, non per le donne; Le donne non hanno niente da dire, ma lo dicono benissimo; Le donne sono fatte per essere amate non per essere comprese) ma altre le condivido, almeno a oggi!

Ti regalerò una rosa

Sanremo 2007 (57ma edizione) è finito anche quest'anno e ci regala la nuova reginetta della musica italiana. Simone Cristicchi, una novità nel nostro panorama musicale, ha scalato la vetta in poco tempo. Al festival 2006 si è presentato con la canzone "Che Bella Gente", non sembrava proprio un testo sanremese e non è che ha fatto la sua grande entrata, ma in fondo lui era già famoso per il tormentone estivo "Vorrei cantare come Biagio", in cui pone tutta la sua attenzione a Biagio Antonacci che intelligentemente non si offenderà dando invece a Simone l'opportunità di aprire un suo concerto. E adesso arriva a Sanremo con questa Ti regalerò una rosa. Testo che viene da una sua esperienza in un centro di Igiene Mentale dove è entrato in stretto contatto con i "matti" bisognosi di aiuto. A mio avviso il ritornello è bellissimo. Lo avevo già messo in evidenza in una altro post precedente. Il testo è difficile e duro, poco sanremese forse ma è ben accompagnato da una melodia che forse a ben risentirla è totalmente sanremese. Beh ve la regalo io sta rosa, leggetela e rileggetela, si può solo apprezzare.

Ti regalerò una rosa


Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere o
gni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

Mi chiamo Antonio e sono matto
Sono nato nel '54 e vivo qui da quando ero bambino
Credevo di parlare col demonio
Così mi hanno chiuso quarant'anni dentro a un manicomio
Ti scrivo questa lettera perché non so parlare
Perdona la calligraf
ia da prima elementare
E mi stupisco se provo ancora un'emozion
e
Ma la colpa è della mano che non smette di tremare
Io sono come un pianoforte con un tasto rotto
L'accordo dissonante di un'orchestra di ubriachi
E giorno e notte si assomigliano
Nella poca luce che trafigge i vetri opachi
Me la faccio ancora sotto perché ho paura
Per la società dei sani siamo sempre stati spazzatura

Puzza di piscio e segatura
Questa è malattia mentale e non esiste cura
Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per p
oterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

I matti sono punti di domanda senza frase
Migliaia di astronavi che non tornano alla base
Sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole

I matti sono apostoli di un Dio che non li vuole
Mi fabbrico la neve col polistirolo

La mia patologia è che son rimasto solo Ora prendete un telescopio...
misurate le distanze
E guardate tra me e voi... chi è più pericoloso?

Dentro ai padiglioni ci amavamo di nascosto
Ritagliando un angolo che fosse solo il nostro
Ricordo i pochi istanti in cui ci sentivamo vivi
Non come le cart
elle cllniche stipate negli archivi
Dei miei ricordi sarai l'ultimo a sfumare

Eri come un angelo legato ad un termosifone
Nonostante tutto io ti aspetto ancora
E se chiudo gli occhi sento la tua mano che mi sfiora

Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bia
nca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

Mi chiamo Antonio e sto sul tetto
Cara Margherita son vent'anni che ti aspetto

I matti siamo noi quando nessuno ci capisce
Quando pure il tuo migliore amico ti tradisce
Ti lascio questa lettera, adesso devo andare

Perdona la calligrafia da prima elementare
E ti stupisci che io provi ancora un'emozione?
Sorprenditi di nuovo perché Antonio sa volare.

sabato, marzo 03, 2007

Il vino e le sue sfumature

Bombacarta, l'associazione culturale di cui faccio parte, ha una mailing lista alla quale partecipo. Non mi da spesso degli spunti per poter scrivere, ma quando ci sono prendo al volo l'occasione. Vado più di frequente per associazione di idee, una frase, una parola da una mail di qualche partecipante e riesco a realizzare un mio scritto. E così che da una frase di Paola sono riuscita a scrivere quanto segue. Per maggior chiarezza riporto quella frase, forse può spiegare la mia associazione di idee senza che io mi perda in parole e parole per spiegare un sentimento dato da una piccola cosa.


"...del bisogno che abbiamo di respirare come un vino, estraendoci dal conto della vita senza più toccare nulla di mobile o immobile ....."

Bella immagine. Penso a un vino rosso robusto che è stato tanto tempo chiuso e costretto nella sua bottiglia di vetro. All'improvviso un irruento cavatappi entra, stappa quell'unico filtro dal tempo che è il tappo di sughero, e finalmente il vino respira. Ma il pertugio è ancora piccolino per sentire tutta l'aria buona che c'è fuori. E solo allora arriva una mano esperta e prendere la bottiglia e versa il vino in un bicchiere dalla pancia larga e l'imboccatura un po' più stretta e così lui, il vino, respira comincia a riprendere la sua piega, con qualche secondo in più di pazienza riporta al naso esperto i suoi splendidi profumi. Viene agitato e roteato nel bicchiere, come se qualcuno lo scuotesse a dirgli "coraggio svegliati". E lui si sveglia e risveglia lontani profumi e accattivanti gusti per chi ha la possibilità di assaporarlo e incontrarsi con lui. Con quale vogliamo identificare queste parole: un Barolo?

venerdì, marzo 02, 2007

La primavera in arrivo

E' arrivato anche il mese di MARZO. Arriva la primavera, la festa della donna e le piante cominciano a mettere i loro fiori colorati a gemmare e a respirare l'aria nuova. E noi? Beh io comincio a vedere il mondo in un altro modo. Forse, penso sempre, è meglio che le cose poco piacevoli mi accadano andando verso la primavera e l'estate, perchè esco dal letargo ricomincio a vivere con le giornate che si allungano e affronto meglio le cadute e i dispiaceri che la vita mi mette davanti. I tramonti di Roma mi donano il romanticismo che mi serve e mi fanno sentire forte dentro con la natura che mi sovrasta. Sono sempre così particolari non ci sono così in nessuna parte del mondo, hanno un fascino che non hanno da nessun'altra parte. E vabbeh "tutto passa" dice un mio amico. E anche questo periodo se ne andrà lasciando il posto a nuova vita e a nuove esperienze. Spero solo che siano belle, piene e che mi facciano vivere la mia unica vita nel modo migliore, mi facciano sentire ancora viva, giornate che mi possano sorprendere sempre più spesso con il sorriso sul viso e con gli occhi stupiti da bambina.
TUTTO PASSA, anche questa passerà, quello che è importante è che arriva la stagione migliore, quella dove vedo le cose in positivo comunque e quella dove inizio a respirare la nuova aria come le piante e germoglio me stessa a nuove esperienze. Forse chissà anche a un nuovo amore, che mi travolga con la sua passionalità lasciandomi stupita con il cuore che batte.