mercoledì, aprile 30, 2008

Spumante Rosè Dry – Cuvèe di Gabry


Chiudiamo aprile con una serie di cosette interessanti e cominciamo subito con il segnalare un interessante etichetta che ho degustato da poco e che mi ha soddisfatto parecchio.


Spumante Rosè Dry – Cuvèe di Gabry
Produttore: La Tordera (Vidor – Treviso)

Ho conosciuto questa azienda ad una degustazione in AIS Roma. Mi ha colpito la ricercatezza della bottiglia e dell’etichetta e quel suo colore rosa tenue (ma non troppo) ma brillante nella bottiglia bianca.
Così ho deciso di assaggiarlo e al naso è stata una esplosione di fiori e frutti (roselline e fragoline ribes, frutti rossi dolci e freschi, un leggero erbaceo o sentori di spezie fresche), di una sorta di leggera aromaticità. In bocca la stessa esplosione di quei profumi, perfettamente corrispondenti al palato. Il fatto di essere un Dry lo rende più dolce di un brut. Quindi delicato e profumato, adatto ad aperitivi leggeri, accompagna tranquillamente l’incontro in chiacchiere di amici intorno a un tavolo. Scende giù delicato e allegro, fresco, con una buona spalla acida, una sua mineralità sicuramente data dal terreno, risulta sicuramente molto piacevole e delicato. Si lascia bere. Frutto dell’unione di uve Merlot con Incrocio Manzoni è un po’ la particolarità di questa azienda. L’etichetta lo differenzia dalle altre espressione dell’azienda e del loro territorio. Il prodotto per intero è stato voluto fortemente dalla giovane produttrice che gestisce il marketing aziendale. E’ stato insignito di menzione al Vinitaly 2006.


giovedì, aprile 17, 2008

Ristorante IL PAGLIACCIO - Roma

Ristorante IL PAGLIACCIO - Via dei Banchi Vecchi - Roma

Le mie foto non sono sicuramente belle e perfette anche perché le ho scattate con il telefonino (che si è rivelato una gran bella macchina fotografica) e senza flash per non disturbare i vicini di tavolo. Ho solo le foto dei miei piatti perché non facevo in tempo a inquadrare che Lorenzo aveva già provveduto ad assaggiare il suo piatto (cappesante e poi tartare di manzo). Mi ritrovo solo il suo dolce.
Per aprire ci hanno versato uno Spumante Brut, Trento doc, (Chardonnay in purezza) az. Balter. Lo chef per apertura della cena ci ha fatto servire:

nodo di coniglio fritto in zuppa di ceci.

A la carta ho scelto:
Calamari ripieni (ananas e pomodoro), terrina di vitella fritta

Petto di pollo e asparagi, gamberi fritti e salsa di mango

Tutti e due accompagnati dal bianco Sole e Vento di Marco de Bartoli (Inzolia e Zibibbo); 13%. L’annata non la ricordo anche perché la bottiglia non è mai stata al tavolo, ma era in fresco e il vino ci veniva servito ogni qualvolta trovavano il bicchiere quasi vuoto. Così come anche l’acqua.
Non ho preso primi piatti, non sono più abituata a pasti completi ne a mangiare tanto soprattutto di sera. Quindi dopo queste due splendide e perfette portate dai gusti perfetti e insoliti per me, che si sono sposati perfettamente con il vino (tendenze dolci, sapide, aromatiche tutto sposato perfettamente) sono passata al dolce, ovvero:

Pera arrosto, gelato di miele e lavanda.

Il pre-dessert era una gelatina di campari con gelato all’olio di oliva.


Il dolce è stato accompagnato come da menù con un Beerenauslese di Kracher 2006, perfetto nell’abbinamento, esaltava alla perfezione sia la pera che il gelato di miele e lavanda.


Lorenzo ha scelto Gelato al cioccolato bianco, biscotto di nocciole e lamponi marinati con al calice un Orvieto Classico Sup.Dolce “Calcaia” az. Barberani.
Una cena estremamente elegante e raffinata, nei sapori netti e piacevoli. Gusti e sapori sposati perfettamente. Bella la presentazione dei piatti, il servizio impeccabile, sei seguito e servito per filo e per segno. Sono attenti alle esigenze del cliente, ai desideri, ai gusti. Elegante in tutto.
Consigliatissimo se volete passare una serata mangiando bene un po’ fuori dal tempo, nel centro di Roma dove si incontrano storia, tradizione e innovazione.

mercoledì, aprile 16, 2008

VINO e CUCINA in Sicilia


Tratto da “Le ali della sfinge”, capitolo Sei, di Andrea Camilleri, Ed. Sellerio Palermo.

Raprì il frigorifero e ristò sdilluso. Fatta cizzione d’aulive e tumazzo non c’era altro. Vuoi vidimi che sarebbero stati costretti a nesciri di casa per circare un posto dove mangiare? Raprì il forno.
“Omo di poca fedi!” si rimproverò.
Adelina aviva preparato pasta ‘ncasciata e melanzane alla parmigiana, abbassava addrumare il forno e riscaldare tanticchia.
[…]
Se la pasta ‘ncasciata, quanno scomparse, fu rimpianta assà, le melanzane alla parmigiana si meritarono, arrivate al termine, ‘na speci di lungo lamento funebre. Colla pasta, trovò onorevole morte macari ‘na bottiglia di un bianco tenero e ‘ngannevoli, con le melanzane si sacrificò invece ‘na mezza bottiglia di un altro bianco che, sutta ‘n’apparenza di mitezza, ammucchiava un animo tradimentoso.


Tratto da “Le ali della sfinge”, capitolo Tredici, di Andrea Camilleri, Ed. Sellerio Palermo.

“Fate lessare un cavolfiore in acqua salata, tiratelo fora al dente e tagliatelo a tocchi. Fatelo ‘nsaporiri dintra a un tegame indove aviti soffritto ‘na cipuddruzza tagliata a fettine. A parte, friggiti un bel pezzo di sasizza frisca e appena che addiventa dorata, tagliatela a dischetti massimo di un centilimetro, livannogli la pellicina. Mittiti ‘nzemmula cavolfiore e sasizza nell’oglio di frittura, aggiungendo qualichi patata tagliata a dischi trasparenti, ulive nìvure spezzettate, sali e spezie. Ammiscate bene questa composta. Con tanticchia di pasta di pani lievitata fate ‘na sfoglia a disco e assistematela in una tortiera a bordo alto, inchitela con la composta, ricoprite con un altro disco di pasta di pani incollando bene i bordi. Ungete le parti superiori con sugna e mettiti la tortiera nel furno caldissimo. Tirate fora appena si dora (ma ci vorrà ‘na mezz’orata!).

Questa è la ricetta della ‘mpanata di maiali che il commissario si fici dettare doppo che con Fazio sinni era liccato i dita. Come primo piatto, si erano tinuti liggeri: risu alla siciliana, vale a dire che si sentivano i sapori di vinu, acìto, angiovi salate, oglio. Pummadoro, suco di limoni, sali, pipironcino, maggiorana, vasilico e aulive nìvure, ossia passaluna.
Erano piatti che chiamavano vino, e la chiamata non ristò senza risposta.
[...]

Camilleri nei suoi romanzi, tiene sempre in grande considerazione quella che è la cucina siciliana. Il suo personaggio Montalbano è un buongustaio, un vero amante della buona tavola. E così leggendo il terz’ultimo romanzo scritto da Camilleri sulle storie del Commissario di Vigata, ho tratto questi due spunti così interessanti. Mi domandavo però quale sia il motivo per il quale Camilleri il discorso “VINO” lo tocchi solo in modo marginale. Eppure la bella terra di Sicilia ne ha di scelte e di tipologie. Ne ha da vendere! Ha una vasta scelta di prodotti realizzati grazie alla forte presenza di cosiddetti vitigni autoctoni. Ad esempio il Nero d’Avola suo rosso per eccellenza, quello che la contraddistingue sugli altri, quello che porta in se il vero sapore della terra di Sicilia. O anche tra i bianchi l’inzolia o il grillo, il catarratto, fino ad arrivare all’indimenticabile quanto perfetto passito di Pantelleria realizzato con le uve Moscato di Alessandria altrimenti dette Zibibbo. Ne avrebbe di scelte anche senza fare nomi di produttori, basterebbe menzionare il vitigno e si avrebbe comunque già un più che ottimo risultato. Per i famigerati piatti di pesce che Montalbano ama mangiare i vini bianchi potrebbero proprio essere quelli che ho poco fa menzionato, oppure un blend tra alcuni di questi. Che so un catarratto più inzolia, perché no. Ci sono anche realtà produttive che vedono vinificare Chardonnay in purezza anche se tra la terra il sole e il legno che in Sicilia si ha l’abitudine di usare per questo vino, diventa forse troppo corposo, con un giallo dorato molto intenso, ma il legno che pur essendo elegante e un buon legno, risulta comunque troppo persistente, creando al palato una nota dura, ammandorlata, quasi pesante. Beh poi certo bisognerebbe studiare la composizione del piatto (o dei piatti) per poter stabilire realmente quale potrebbe essere il vino adatto. Se Camilleri alla fine ci dice che quel bianco era “tradimentoso” ci dobbiamo ricordare che il sole concentra zuccheri nell’uva che poi trasformandosi in alcol lasciano al vino una gradazione piuttosto forte. Non troviamo con molto facilità vini al di sotto dei 13,5%. Questo Camilleri lo sa benissimo. Però a volte, senza esagerare e non per forza ogni volta, il discorso vino tra le righe può starci anche bene...

domenica, aprile 13, 2008

Il pensiero va ad ALEX

Era il 13 aprile di ormai 6 anni fa. E ricevevo questa tristissima notizia. Dopo giorni di coma profondo ci lasciava una delle voci più belle del panorama musicale Italiano, ALEX BARONI. Aveva ancora tanta strada da fare di fronte a lui come cantautore. Nato a Milano il 22 dicembre del 2006, ci lascia a causa di un gravissimo incidente stradale (anche molto banale a dire il vero) a Roma, Circonvallazione Clodia. La sua moto viene investita da un'auto che gli taglia nettamente la strada. E' marzo e il 13 aprile dopo tre settimane di coma il suo cuore smette di battere e la sua anima diventa immensa ai nostri occhi, che lo seguivamo con stima e affetto.

Metto qui una delle sue canzoni per me più belle. E' la prima dell'ultimo CD prima della scomparsa. La particolarità nel testo è che sembrava si sentisse in arrivo un cambiamento davvero molto radicale (più di così!!!). Mi manca quella voce. La teniamo viva nei ricordi sul suo sito dove ancora vive "il muretto". E' una piccola oasi, un forum, dove scriviamo in tanti e ci si conosce in alcune occasioni. Il fratello dalla sua scomparsa ha creato una fondazione e la vendita della musica di Alex va in beneficienza. Quello che poi avrebbe voluto fare lui.

Un abbraccio al mio Alex che non ho mai smesso di seguire da quel giorno...


Pavimento Liquido

E dire che non ci penso quasi più
il mio pianeta ormai, é piccolo laggiù.
Quanta libertà oltre queste nuvole
nuovi mondi ma, io sto cercando te

Sto cercando te da tanto tempo ormai
nel vuoto dentro me, una cometa sei.
E io vivo fra le nuvole,
vivo senza regole
infinito viaggio verso te.
Pavimento liquido un amore solido
nello spazio aperto io vorrei, vorrei
La velocità é al limite rallentare solo un po'
Ti riprenderò, -non é facile-,
fra le stelle che non muoiono sarò non ritornerò,
non posso farlo più.
Sto cercando te, da tanto tempo ormai
nel vuoto dentro me una cometa sei
E io vivo fra le nuvole,
vivo senza regole
infinito viaggio verso te.
Pavimento liquido un amore solido
nello spazio aperto io vorrei, vorrei oh vorrei
Tempo ci sarà finchè mi manchi tu
lo spazio finirà, se non ti cerco più
Vivo fra le nuvole,
vivo senza regole
infinito viaggio verso te - senza limite-
Pavimento liquido un amore solido
nello spazio aperto io vorrei -non é facile-.
Vivo fra le nuvole,
vivo senza regole
infinito viaggio verso te. - senza limite-
Pavimento liquido un amore solido
nello spazio aperto io vorrei,-non é facile.

Giorgia pochissimo tempo dopo pubblica (non come singolo ma solo all'interno della sua raccolta) una canzone a lui dedicata dal titolo MARZO. La loro favola d'amore era terminata da poco tempo dopo una non breve convinvenza per la quale Alex si era spostato da Milano a Roma. Insercisco anche Marzo, perchè è bella ed è giusto ricordarla. Fa parte integrante del dolore di quei giorni.

Marzo
Le cose non vanno mai come credi
un'altra notte ti svegli e ti chiedi
se hai sbagliato per quella promessa
se hai mentito per una carezza
per questo viaggio ci vuole coraggio
per questo amore pieghiamo il destino
ti resto accanto su questo cammino
però ti prego tu dammi la mano
I'll show you something good (something good)
I'll show you something good
E tutto quello che è stato è già stato
lo metteremo nel nostro passato
Vieni con me ti porterò
sopra i deserti che ho scoperto con te
vieni con me ti condurrò
per quegli abissi dove mi perderei
e io sarò una regina
sarò l'estate e la nebbia di mattina
sarò il tuo miele
sarò le tue vele e per questo ti chiedo
amami!!!
Le cose non vanno mai come credi
il cuore è pieno di lacrime rotte
il tempo è ladro di cose mai dette
e so che indietro mai più si ritorna
eppure ancora ti resto vicino
stanotte resta su questo cuscino
I'll show you something good (something good)
I'll show you something good
E tutto quello che è stato è già stato
lo metteremo nel nostro passato
Vieni con me ti porterò
sopra i deserti che ho scoperto con te
vieni con me ti condurrò
per quegli abissi dove mi perderei
e io sarò una regina
sarò l'estate e la nebbia di mattina
sarò il tuo miele
sarò le tue vele e per questo ti chiedo
amamiiiiii
Le cose non vanno mai come credi (sii)
amamiiiiii
Le cose non vanno mai come credi
amamiiiiii
amamiiiiii
amamiiiiii
amamiiiiii
amamiiiiii
ancora, ancora, ancora, ancora
amamiiiiii
amamiiiiii
Vieni con me ti porterò
sopra i deserti che ho scoperto con te
vieni con me ti condurrò
per quegli abissi dove mi perderei
e io sarò una regina
sarò l'estate e la nebbia di mattina
sarò il tuo miele
sarò le tue vele e per questo ti chiedo
amamiiiiii
amamiiiiii (ancora)
amamiiiiii

sabato, aprile 12, 2008

Una "sveglia" insolita

Stamattina ci siamo svegliati in maniera "nuova". Certo che nella vita bisogna proprio provarle tutte e così abbiamo provato l'ebrezza di essere svegliati da una non indifferente scossa di terremoto. Epicentro? Praticamente sotto di noi. Evviva!!!!!!!
Erano le 7.40 e a dire il vero non avevo nessuna intenzione di svegliarmi. Ma c'ha pensato la natura a mettermi dritta in piedi, orecchie appizzate aspettando una fine o un proseguio. Prima un boato (e che rombo) un misto fra un tuono senza alcun controllo e una deflagrazione. Ma la cosa strana è aver sentito crescere e camminare quel boato nel silenzio di un sabato mattina. E poi rendersi conto in molto meno di una frazione di secondo di essere in balia della natura e non poter fare altro che stringersi nelle spalle, chiudere gli occhi, farsi strapazzare e aspettarne la fine.

mercoledì, aprile 02, 2008

Rebecca La Prima Moglie










Siamo proprio sicuri che la coppia Capotondi-Boni si possa avvicinare alla coppia Fontaine-Olivier??????????
Ma stiamo scherzando???? Non ci azzeccano niente manco alla lontana. Un piccolo sforzo si poteva anche fare. La Capotondi sembra una bimbina con il muso imbronciato. Boni? Sorvolo. Ma come si fa a metterlo in raffronto alla superba eleganza di Sir Lawrence Olivier? Infatti non si può.
E comunque è un film che non è possibile rifare con gli attori che ci sono oggi. Non mi viene in mente nessuno con la signorilinità di Olivier e la leggiadra eleganza di Joan Fontaine oltre alla pietrificante immagine della Signora Danvers (forse giusto la Melato).
No mi rifiuto categoricamente di prenderla anche solo minimamente in considerazione sta fiction.
Pretendere di emulare un film così. Il mio preferito in assoluto, lo so a memoria.
Come la frase di Max de Winter "vi sto chiedendo di sposarmi....oca" da tutto il senso di quel preciso istante.
Avevo già scritto un post su questo film mesi e mesi fa. Davvero impensabile cercare di ottenere l'attenzione soprattutto con due attori così. Boni è stato protagonista di La meglio Gioventù come di Incantesimo....il volto? Sempre irrimediabilmente lo stesso. Li trovo spaiati e un po' noiosi. Fuori luogo insomma...non fanno per questo film...