venerdì, dicembre 30, 2011

Passaggetto .....

Mi accorgo solo ora che sono due mesi e qualche giorno che non passo di qui. Eppure sarebbe casa mia! Sarebbe quel piccolo angolo di cielo e di mondo in cui nascondermi e a cui lasciare sogni, desideri, pensieri.
Ho lavorato molto in questo periodo, stanca tornavo a casa tanto che le idee erano solo confuse dal bisogno immenso di andare a dormire. Ma non ho mai smesso di leggere. Anche se in verità non ho letto tanto soprattutto a novembre. Il numero è stato parecchio ridotto, data la stanchezza. Ma per fare un sunto di questo anno, mi ritrovo ad essere soddisfatta di me ancora una volta. Mi piace come "mi sto crescendo".
A discapito però della scrittura, la lettura è subentrata prendendone il posto. E fa niente. Chissà che poi in fondo non sia tutto sto granchè a scrivere, ognuno DEVE riconoscere a se stesso anche e forse soprattutto i propri limiti. Pretendere si da se stessi, ma esagerare mai e avere anche l'umiltà di pensare e dirsi, "più di questo non posso fare!". E va bene così ... diceva una volta Vasco!!!

giovedì, ottobre 27, 2011

giovedì, ottobre 06, 2011

Stay hungry, stay foolish ...




Non ha bisogno di chissà quali commenti. Quest'uomo e il suo ingegno si commentano da soli. A me ha lasciato un piccolo oggetto (anzi 3) che mi legano solo a bellissimi ricordi e a particolari emozioni. Quel piccolo congegno che è l'iPod mi tiene sempre grande compagnia!!!

Thank you for your job, Steve...

mercoledì, agosto 31, 2011

Ciao piccolo Lord



Grazie tesoro prezioso per i nostri 9 anni insieme. Non potrò mai dimenticarti. Mi mancherai sempre tanto! sei stato un amico e un piccolo fratellino meraviglioso, carico di affetto e dolcezza che non si possono scordare.

sabato, agosto 27, 2011

giovedì, luglio 28, 2011

Piccoli Limoni gialli



Piacevole e leggera lettura questo piccolo romanzo svedese. Ogni tanto cuo vuole una lettura che non impogni troppo, che si faccia seguire con semplicità, che ci trasporti fantasticando altrove.
Piccoli latinascosti che si scoprono leggendo; è pervaso da vari tipi di stati d'animo ma la protagonista ha sempre una reazione di carattere.
La cosa più allettante per me lettrice amante dell'enogastronomia, è il ruolo della protagonista e la seguente crezione di un ristorante in stile e con il fascino mediterraneo (il piccoli limoni gialli per l'appunto)al centro della città di Stoccolma.
Il piccoli Limoni gialli vive la sua piccola storia grazie all'amore, all'esperienza e alla passione dei suoi giovani gestori. Fantasia, colore, eleganza, professionalità e serietà, saranno la salvezza di questa oasi del gusto e dei piaceri del palato.
La protagonista quindi si ritrova in tante piccole avventure concatenate da affrontare, sfide facile e più difficili da affrontare, che la vita le mette sulla strada. Tutto passa e tutto si risolve se non si resta fermi nella propria sfera ad aspettare la soluzione dal cielo. In una Stoccolma fredda ma primaverile dei giorni nostri troviamo una piccola favola di oggi.
Lettura rilassante, astenersi amanti della grande letteratura storica e non solo. Qui solo fantasia spensierata.

domenica, luglio 10, 2011

Mussolini e le donne - DI G.C. Fusco


Un ricerca storica molto attenta ed appropriata incentrata su uno solo personaggio. Fusco ci spiega risvolti dell'era mussoliniana vista da alcune angolazioni particolari. Piccolo saggio storico che serve per imparare cose che o si studiano marginalmente o non si studiano affatto. Per quanto mi riguarda ho studiato in maniera più approfondita il periodo storico di Mussolini, all'università, facoltà di architettura,esame di Storia dell'Arte attraverso lo studio delle scelte architettoniche sotto il fascismo. E ci sono sei risvolti di grande fascino e importanza. Questo libro ha a sua volta risvolti storici di profonda importanza, addirittura sottolineando il periodo in cui il duce volle creare e radicare la coscenza sportiva dell'Italia e degli Italiani. Nasce la passione per il ciclismo con il Giro d'Italia e per il calcio sport che poi sono diventati profondamente radicati e importanti anche per le generazioni successive. Insomma leggendo si impara e direi che è sempre più fondamentale. Ottima lettura questa.

domenica, luglio 03, 2011

Un buon caffè...il mio...



Il profumo del caffè, del mio caffè al mattino. Soprattutto il sabato, insieme a una colazione con muesli, fette biscottate, marmellata. Il profumo caldo simbolo del piacere di berlo segno di profondo relax, bevuto al proprio tavolo lentamente e serenamente, inizio di una giornata di tranquillo divertimento insieme. Quel profumo rassicurante,c he da il senso di casa, di calore, di famiglia di sicurezza, di condivisione. Mi piace prepararlo e poi berlo, con la mia piccola moka da due. un rito del mattino che nel finesettimana ha ancor più valore e senso.

mercoledì, giugno 29, 2011

La casa di Carta - Carlos María Domínguez


La casa di Carta - Carlos María Domínguez
Ed. Sellerio

Piacevolmemte colpita da un piccolo gioiello di scrittura. Un mistero senza vittime di sangue, ma con una vittima particolare, forse di se stessa ma più che altro vittima della cultura. Veloce lettura da apprezzare e di cui godere.

Tratto da pag.20-21

... Spesso è più difficile disfarsi di un libro ce procurarselo. I libri restano con noi in virtù di un patto di necessità e di oblio, come testimoni di un momento delle nostre vite al quale non ritorneremo. Ma finchè sono lì, crediamo di farne la somma.
Ho visto che molti annotano il giorno, il mese e l'anno di lettura, tracciando così un intermittente calendario. Altri scrivono il loro nome sulla prima pagina e prima di prestare un libro si appuntano su una rubrica il nome della persona cui lo hanno prestato, aggiungendo la data. Ho visto volumi etichettati, come quelli delle biblioteche pubbliche, o con un delicato biglietto da visita del proprietario infilato tra le pagine. Nessun vorrebbe perdere un libro. Preferiamo perdere un anello, un orologio, l'ombrello, anzichè il libro che non rileggeremo ma che serba, nella sonorità del titolo, un'antica e forse perduta emozione.
E succede che alla fine la biblioteca si impone per le sue dimensioni. La lasciamo esposta come un gran cervello aperto, con miseri pretesti e false modestie.
Conoscevo un professore di lingue classiche che si attardava di proposito nella preparazione del caffè in cucina, per dare all'ospite il tempo di ammirare i titoli sugli scaffali. Quando riteneva che il rito fosse consumato, faceva il suo ingresso in sala portando il vassoio con un sorriso soddisfatto.
Noi lettori curiosiamo nella biblioteca degli amici, anche solo per distrarci. A volte per scoprire un libro che vorremmo leggere e non possediamo, altre solo per capire di cosa si nutra l'animale che abbiamo di fronte. Lasciamo un collega seduto sul divano e al nostro ritorno lo troviamo in piedi, ad annusare fra i nostri libri.
Ma viene il momento in cui il numero dei volumi varca una soglia invisibile e l'orgoglio si tramuta in carico gravoso perchè lo spazio è diventato un problema. ...

sabato, giugno 25, 2011

Un ricordo ... parecchi anni fa! ... la notte tra il 27 e il 28 giugno 2003




Se ti dovessero chiedere "com'è Livia?" cosa risponderesti......

Cosa risponderei? Livia è allegria e gioia nelle giornate di sole, Livia è altruista, per gli amici c'è sempre, Livia è un abbraccio caldo di una persona che sa dare e che abbraccia l'amore, l'amicizia, la vita. I suoi amici sono tanti non c'è di che essere gelosi, sa dare e può dare a tutti.
Livia sta per sposarsi, manca così poco ormai...Livia non sa dormire stanotte, ha un casco di rolli in testa che la fa impazzire, ma soprattutto ha nel cuore lo stesso entusiasmo di quando da bambina prima di una gita tanto attesa non riusciva ad andare a dormire prima delle due di notte, e una volta stesa nel suo letto non c'era verso di chiudere gli occhi nonostante i ripetuti e frequenti sbadigli.
Livia freme in parte, ma è serena e tranquilla nei gesti e nelle parole che regala ad amici e parenti.
E' tutto ovvio e scontato si può pensare. Livia è felice adesso e quando lo si è si è anche più simpatici. Ma Livia è sempre allegra, sorride e ride sempre, quando parla con le persone che ama. I genitori delle sue amiche sin da piccola hanno sempre detto quanto Livia fosse e sia anche adesso sorridente e pronta a giocare... eppure Livia da piccola era permalosa e come. Ora forse lo è sicuramente molto meno.
Adesso però è emozionata, lo è soprattutto se pensa al suo abito, adesso a casa, bianco nella sua custodia, appeso a quell'armadio alto per non toccare a terra. L'ultima prova è stata emozionante davvero; ah si quella si; quando lo ha infilato quell'abito è calzato sul suo corpo come un guanto morbido e perfetto su una mano. Allargato al punto giusto, sistemato sulle sue "famose" forme da borraccetta. Quei particolari che l'avevano emozionata e affascinata, ora fatti su misura per lei fanno di quell'abito quello della sua vita, tutti così li dovrebbe portare, magari un po' meno sfarzosi e pieni di stoffa. Sembra sempre tanto più magra. Ha visto finalmente e per la prima volta gli occhi di sua mamma velati di emozione, e anche ora che scrive su questa tastiera calda, non si rende conto che domani alle 19.00 calcherà il suolo sacro di una cattedrale per avvicinarsi al suo futuro sposo e pronunciare il fatidico e tanto spaventoso "si". Forse solo all'apertura della grande porta capirà che Lorenzo sta per diventare suo marito, capirà e sentirà l'emozione negli occhi lucidi di amici e parenti che le hanno sempre augurato con affetto il meglio che la vita possa dare.

Amici cari che dire, il momento è arrivato e oltre a queste non ho altre parole per potervi spiegare e trasmettere l'emozione di un momento così grande e importante. Adesso che scrivo, pur immaginando la giornata di domani, sono calma e serafica, il cuore batte regolarmente lento, gioiosa e solare nonostante sia sciolta dal caldo fuori misura. Spero presto di potervi raccontare questa splendida avventura.

Livia Frigiotti

Indagine non autorizzata



Negli anni, conoscendolo e apprezzandolo, forse ho imparato e cominciato a preferire il suo modo di "fare ricerca" all'interno dei misteri italiani.
Così non sono riuscita ad apprezzare a pieno la lettura di questo romanzo. Leggendolo mi sono accorta che avevo visto in televizione buona parte dello sceneggiato (o fiction) tratto dal libro e i personaggi hanno preso quei volti, ma non ho ottenuto grande soddisfazione in nessuno dei due casi.
Sicuramente di fascino il periodo di ambientazione quando regnava il regime mussoliniano. Gran fascino per la ricchezza in cui si trovano i protagonisti. e poi lui il poliziotto protagonista che indaga ma che sembra finire in una cosa più grande anche di lui.
In poche parole direi che tra "gossip" dell'epoca e stranezze viene fuori un quadro generale e finale non poi così fascinoso da far correre la lettura, povero di eventi, nascosti tra le righe a volte, con un ritmo blando. Sicuro è che l'idea è "alla Lucarelli", si parte da un punto e attraverso il mistero si giunge ad un altro, per l'occasione, conclusivo e risolutore.

martedì, giugno 14, 2011

desiderio di ....


Una nuova estate, un nuovo caldo, il desiderio del profumo del mare, del rumore del mare, le onde alla riva, tra le tue braccia a guardare il nostro orizzonte.
Desiderio delle nostre passeggiate al porto di sera, desiderio delle nostre chiacchiere serene senza pensieri anche se assonnati perchè stanchi, parlando di tutto quello che ci piace.
tutto sta arrivando e anche questa estate staremo insieme e ci basterà poco per stare bene...

lunedì, maggio 30, 2011

Nessun segno sulla neve



Libro particolare. Si tratta di un lungo racconto in prima persona. Un giallo segnato dalla storia vera e vissuta della contestazione studentesca del '68. Era difficile essere studenti in quel periodo e soprattutto era difficile rimanere impassibili senza schierarsi di fronte agli eventi e al vento di cambiamento; cambiamento a volte troppo violento per essere sostenuto, riconosciuto, vissuto e portato dentro in quello che è stato il futuro di quegli studenti. Un liceo classico di Roma (strano tra le righe per me, riconoscere lo stesso liceo che miei studi tanti anni dopo), la feroce contestazione, i gruppi politicizzati (destra, sinistra) i comitati, gli assembramenti, le risse, gli omicidi politici. Ma in tutto questo i personaggi principali vivono ore difficili e concitate che segneranno per sempre le loro esistenze future. Ma il personaggio principale a suo modo subisce gli eventi, i suoi sentimenti e subisce le forti personalità di chi lo circonda. Questo non gioca a suo favore e non lo farà crescere e maturare, piuttosto lo renderà sempre piuttosto disattento e ingenuo. Figli di famiglie troppo chiuse o già scardinate dalla vita, contestano il sistema e la famiglia stessa con quella educazione chiusa che non segue il vento di cambiamento. ma l'interiore rabbia del '68, in questo racconto creerà un mostro ben più grande che si paleserà con tutto il suo odio e la sua più estrema e premeditata ferocia. Tutta la storia è attraversata da un omicidio ma tra le righe si nascondono anche altri delitti più o meno aberranti e biechi.
C'è un finale del tutto a sorpresa dopo alcune pagine che danno una netta pausa che quasi non lo fa sembrare più un giallo. Il finale lo farà diventare un thriller spiegando il centro del racconto ma a mio modo di vedere, data la fantasia e la voglia di scrivere dell'Alibrandi, è un finale aperto che potrebbe anche voler avere un seguito e perchè no, aprire a un nuovo filone investigativo. Lettura piacevole e accattivante proprio per le sue variazioni sul tema.

sabato, maggio 14, 2011

CLUB di Bill James



CLUB di Bill James
Ed. Sellerio

Seguito di "Confessione", vede gli stessi personaggi principali del precedente romanzo alle prese con nuovi intrighi, nuovi delitti e nuovi filoni di delinquenza. Chi sembrava in ombra o secondario in "Confessione", ora diventa protagonista. Il personaggio del barista, Ralphy ad esempio diventa il nuovo centro della storia.
nel romanzo ci sono due storie in una che sembrano correre parallele ma che in realtà hano solo un collegamento apparente. Infatti il primo delitto su cui si indaga passa addirittura in totale secondo piano e la sua risoluzione è solo una apparente congettura, il colpevole è solo una supposizione. James sembra essere meno ironico qui rispetto al primo romanzo, sembra più concentrato a proiettare la storia verso un decollo a vite socialmente nuove, fatte di nuove prese di potere. Ma alla fine niente di tutto questo, il male non decolla mai, anzi James lo fa proseguire e crescere fino a fargli fare una nuova brisca e totale frenata verso il nulla di fatto.
Stavolta toglie alla storia quell'aria un po' particolare da gangster degli anni 40, da famiglia "mafiosa" alla Al Capone, che gestisce il potere con la spartizione delle zone e il rispetto delle parti. "Confessione" benchè ambientato, come questo, in Inghilterra, manteneva quasi un'aria americana, una sceneggiatura un po da NY appunto anni 40. E' un libro che si fa leggere, ma che alla fine lascia poco; tante, a volte troppe, parole per esprimere concetti semplici, come a voler per forza rimarcare qualcosa, un pensiero, un evento, quando non serve. Questo il suo difetto, potrebbe essere composto da molte meno pagine o essere allora caratterizzato da idee più sciolte e più intriganti. Lascia la porta aperta, ovviamente, a un nuovo seguito.

mercoledì, maggio 04, 2011

Odore di chiuso - Marco Malvaldi



Quarto libro di questo interessantissimo autore. La storia si dipana all'interno di un castello e siamo nell'800. Una gestione baronaledel "feudo" e della famiglia che perl ormai nel racconto risulta una mentaltà fuoritempo.
Un'oasi all'interno della quale all'improvviso entra il contemporaneo per "svegliare" tutti da una sorta di incantesimo. Un omicidio. Assurdo per questa famiglia per cui onore e rispettabilità sono i fondamentali della vita e lo specchio della loro reputazione. La storia si riempie e arricchisce di personaggi particolari e il lato gastronomico è quello che mette un pizzico di allegria e movimento al tutto con il personaggio di Pellegrino Artusi. Vari eventi si succederanno fino a che la "polizia" grazie anche ad originali interventi dell'Artusi, troverà il bandolo della matassa risolvendo il problema, che poi non sembrerà così assurdo.
Scanzonato e ironico alla malvaldi, questo testo però non eguaglia, a mio modo di vedere, i suoi tre predecessori, sembrando più che altro un primo esercizio di stile dell'autore.

domenica, maggio 01, 2011

Beato Giovanni Paolo II Papa



Oggi sei stato acclamato "BEATO". Come poter essere indifferente dopo che mi hai cresciuto. Il tuo insegnamento mi sia sempre presente per poterlo donare agli altri. Riaprirò il mio cuore perchè da oggi tu mi hai fatto sentire che ci sei e ti fai sentire presente.

Il tuo sorriso vero è la speranza di ognuno di noi. E' la mia speranza ed è il segno tangibile che la vita è bella e va vissuta con forza e coraggio.

Felice di aver vissuto il tuo e il mio tempo insieme
Grazie Karol. Grazie padre di tutti noi

lunedì, aprile 25, 2011

Mi fido di te



Mi Fido di Te
Francesco Abate - Massimo Carlotto
Ed. Einaudi
Pagg.175

Sofisticazione alimentare. Una terminologia che avevo sentito ma che non mi ero mai concentrata a capire. E più della metà del libro, seppur romanzato, viaggia tra i meandri di un illecito che grava purtroppo quotidianamente sulla nostra salute. E così si scopre o almeno ci si ricorda che non solo lo smog, il fumo, le radiazioni, il sole malato, l’effetto serra ci uccidono di malanni strani e fuori età, ma anche l’arcigna volontà dell’uomo di fare male al prossimo per ottenere di più, più denaro, più potere. Ed ecco che scopro cose che mi fanno pensare che se vado a fare la spesa non mi posso fidare, ma anzi devo fare ancora più attenzione di prima. Il libro è avvolgente nella lettura, è una sorta di denuncia romanzata ma vista e vissuta dal lato criminale della cosa. Ma questo personaggio criminale da anche delle indicazioni su come mangiare sano! Perché lui “vende” i suoi prodotti scadenti, ma di contro il suo modo di mangiare deve rasentare la perfezione. Fra questi suoi alti e bassi però sbaglia bersaglio e il libro vira velocemente (anche troppo) verso un finale che a dire il vero mi ha fatto rimanere male. Il libro ti sa tenere fino a quando la sfortuna non lo coglie. Leggi interessato le pagine che ti svelano segreti ma poi tutto a un tratto in maniera troppo repentina succedono cose che danno l’idea di una chiusura forzata del libro, quasi un finale tanto per chiudere la storia, altrimenti poteva anche non finire. Poteva volare sulle ali della perfezione del suo modo di vivere, ma il testo non può essere infinito. Insomma da un certo punto in poi mi delude, scade, cade, perde colpi e forza narrativa. Ecco il motivo delle tre stellette. La storia è interessantissima, strutturata fino a che non si perde nella confusione pur di finire.

domenica, aprile 03, 2011

Venere Privata - Scerbanenco



Il mondo di Scerbanenco viene definito "completemente nero e immobile". Si ma purtroppo per me di una sorta di immobilismo che mi ha fatto faticare molto ad arrivare al momento in cui comincia invece a muoversi e diventare interessante. Non c'è paragone tra il tempo impiegato per arrivare a pag 50 e quello per arrivare alla fine. Da un certo punto in poi è una unica volata (per fortuna). E allora Scerbanenco diventa più "simpatico" e più semplice e Lamberti ti si fa un po più amico e complice di lettura. Venere Privata in realtà è un testo semplicissimo, un racconto semplicissimo, pochi intrighi, solo molto ragionamento! piano piano la storia si dipana e si fa chiara. Parte da un punto lontanissimo che sembra non entrarci affatto e all'improvviso diventa un tutt'uno che si compenetra e si fa storia unica e irripetibile. Alla fine una ottima lettura.

mercoledì, marzo 23, 2011

Liz ...



Addio MISS ... la luce dei tuoi occhi risplenderà sempre il cielo

martedì, marzo 22, 2011

L'oro di Dongo



Interessante escursus all'interno di una durissima realtà, quella dei campi di prigionia della seconda guerra mondiale. Il passaggio difficile in ogni fase fino alla liberazione. La caduta di Mussolini, la scomparsa del cosiddetto "tesoro" dei tedeschi forse sottrattogli a Dongo. Il racconto di due soldati che sono sopravvissuti alla tragedia. Pagine cariche di storia e di dolore, di sofferenza e di voglia di libertà e riscatto. Davvero bella lettura.

giovedì, marzo 17, 2011

Storia VERA di italiani VERI in 150 di Unità d'Italia



L'aver avuto in casa un nonno o una nonna che han passato la guerra è un grandissimo bagaglio di storia personale che non va dimenticato anzi va custodito finchè possibile. Mia nonna era una delle "belle" del paese di Frascati, rimasero senza la casa (perchè pericolante) dopo il bombardamento aereo dell'8 settembre del 1943 quando il paese venne raso al suolo da inglesi e americani esattamente all'ora di pranzo (quando le famiglie erano in casa per il pranzo); pensavano di prendere il comando di Kesserling a Villa Aldobrandini ma loro erano scappati nella notte. Mia nonna (orfana di padre per la 1 guerra) uscì dal rifugio con il fratello piccolo la mamma e la nonna paralizzata e tra le macerie e i corpi si portarono in salvo. Da sfollati furono mandati come "abitanti custodi" in una villa di benestanti romani affinchè non fosse presa dai tedeschi. In questa villa mia nonna conobbe mio nonno che chiese la sua mano solo dopo la notizia ufficiale della morte del suo fidanzato sul fronte del Don in Russia. Ma la villa era stata presa in parte dai tedeschi e la parte bassa era stata adibita come cucina per il fronte. Il primo cuoco si innamorò di lei in maniera molto discreta e con estremo rispetto. Si preoccupava che la famigliola avesse da mangiare carne tutti i giorni esattamente come i militari tedeschi. Ma poi me ne raccontava di infinite, di quando aveva nascosto un militare russo rischiando di venire fucilata; suo fratello (poiché figlio di madre vedova non poteva essere chiamato al fronte e potè comunque studiare grazie ai padri scolopi (mi pare). E tante tante tantissime altre cose che amava raccontarmi tutti i giorni al mio ritorno dalla scuola. Per vent’anni ho vissuto anima e cuore la quotidianità di chi ha difeso il proprio credo, la propria terra.

mercoledì, marzo 16, 2011

Fieri di essere...

...Italiani, nonstante tutto e forse anche di più ...

martedì, marzo 15, 2011

Viale del Policlinico


Viale del policlinico
Claudio Coletta
Ed. Sellerio
pp.325 € 14,00

Terminato il libro. Altro che affascinante, sono entusiasta, soddisfatta, appagata, felice!!! é il tipo di scrittura e di lettura che prediligo, ritmi serrati, eventi che si susseguono velocemente, situazioni spiegati in modo rapido e conciso, senza dilungarsi inutilmente. La trama fitta ti ci porta al finale in maniera velocissima, perchè ti incuriosisce in ogni pagina. E poi visto che Coletta è un medico, ci sono anche spunti davvero interessanti, non parla solo ed esclusivamente del lato "delitto". Coinvolgimenti medici, politici, polizieschi! Vario e pieno! Davvero ben fatto.

martedì, marzo 08, 2011

8 marzo



C'è bisogno di parole? no non credo davvero! Solo AUGURI a noi Donne, quelle con la D maiuscola che sanno cosa vogliono, che sanno utilizzare la propria intelligenza, che crescono figli, che affrontano la vita di tutti i giorni, che sopportano gli uomini, che gestiscono una buona economia, che sanno essere indipendenti e sanno risolvere i problemi, che non si perdono in un bicchier d'acqua, che sono comprensive ma determinate, che non fanno troppi capricci, che non si impuntano inutilmente, che non vogliono solo quello che gli fa comodo, che si rendono conto che ci sono anche altri esseri pensanti con cui avere a che fare, che capiscono gli altri e gli eventi, che comprendono e aiutano il prossimo, che appoggiano e fanno grande il proprio compagno di vita. E tante altre cose racchiuse nella parola DONNA ... ma rigorosamente con la D maiuscola.

lunedì, marzo 07, 2011

Il re dei giochi - Marco Malvaldi



Finito praticamente tutto in un pomeriggio. Il giudizio è positivo, Malvaldi non mi ha deluso, da quando, l'ho scoperto anche questa volta. La differenza con gli altri due precedenti scritti la si evince dal fatto che in realtà l'omicidio è posto quasi in un piano secondario. Ma sono le sue idee ad avere un ruolo di rilievo. Malvaldi le pone in evidenza con profonda e attenta sottiglezza, a volte con la sua capacità ironica. Insomma senza starne a parlare troppo o a scoprire troppo la trama posso dire ancora che il mio giudizio è più che positivo, è un libro divertente.

mercoledì, marzo 02, 2011

Pioggia ....
















Avesse anche solo vagamente questi colori adesso il cielo mi sentirei meglio. Invece ha la luminosità del giorno ma i colori delle peggiori giornate grigie di pioggia. E ha deciso di posarsi sulla mia testa con tutto il suo peso. Mi passa la fantasia e la voglia di fare qualunque cosa, anche incontrare amici con i quali passare un po di tempo in chiacchiere senza pretese e senza troppi pensieri.
Starei solo nel letto, forse con un buon libro e una lucina fioca, così da non stancare ulteriormente gli occhi. Ho bisogno di sole a scaldarmi le ossa...così noin so proprio fare più nulla.

Apatia, solo gelida apatia.

martedì, marzo 01, 2011

La camera chiusa


La camera chiusa
Ed Sellerio
pp 407
Non sempre le recensioni possono o debbono essere positive. Sinceramente non mi aspettavo niente da questo libro quando l'ho comprato, semplicemente perchè non sapevo niente dei suoi autori. Non ne so molto neanche dopo averlo letto, solo che sono una coppi adi scrittori svedesi, che i loro romanzi erano anche una sorta di denuncia sociale contro lo stato, che il loro investigatore principale era Martin Beck, che l'epoca in cui sono ambientati i romanzi va in un lasso di tempo tra gli sessanta e gli ottanta (credo!!!).
La traduzione è ben fatta, sicuramente, a volte qualche termine sembra fin troppo moderno per essere ambientato nel 1972, ma tant'è che così è scritto. Però il libro è un po pesante. Si inchioda troppo spesso in lunghe e prolisse descrizioni che lo rendono un po' lento. I nomi di strade e piazze lo assimilano un po esageratamente a un catalogo IKEA; fino a pag 59 faticavo a proseguire, oltre la pagina 150 un dettaglio mi ha incuriosito ma non è quello che mi ha portato alla fine. Ho scoperto che è stato ambientato nella settimana in cui sono venuta al mondo!!! Tra il 6 e il 14 luglio del 1972. Che strano effetto! POi però gli eventi si sussguivano ma confusi, ecco si c'è confusione tra le varie inchieste che alla fine sembrano risolvere l'irrisolvibile o addirittura non risolvere niente. Insomma non sono rimasta proprio proprio soddisfatta!!!

lunedì, febbraio 14, 2011

Morte in libreria - Carolyn G.Hart

Morte in libreria
Carolyn G.Hart
Ed. Sellerio
pp.267 - € 9,00


Iniziato e finito in brevissimo tempo. Al raggiungimento delle prime 50 pagine ero incerta se proseguire, perchè fino a quelle pagine il testo non aveva regalato niente che convincesse ad arrivare alla fine.
Poi però in poche righe la svolta e mmi sono improvvisamente appassionata. E' un libro carico di fatti, ma sin da alcuni primissimi eventi riporta alla mente la scrittura semplice ma geniale di Agatha Christie. l'idea per chi li ha letti, come me, oscilla da un "Dieci piccoli indiani" alle avventure del mitico Hercule Poirot in "Assassinio sull'Orient Express! o "Assassinio sul Nilo". Quei romanzi in cui ci sono tanti personaggi che si ritrovano tutti indagati e sospettati e tutti insieme in una stanza dove qualcuno gli dirà come sono andati i fatti e dove il colpevole si tradirà.
Beh a dire il vero "Morte in libreria" segue esattamente questo stile. Credo che sia per buona parte una cosa voluta dalla scrittrice e questo, per chi come me ama la Christie, è divertente e stimolante. La lettura semplice ed estremamente rapida, piacevole e a dire il vero leggera. Molto buona anche la traduzione che gli ha regalato un no so che di retrò.
La Hart si perde poco nella spiegazione di scenari all'aperto, ma ovviamente utilizza delle descrizioni e dei particolari più accurati (soprattutto degli interni) per rendere più chiara la lettura degli eventi.
Suspance, cambiamenti di fronte, eventi inaspettati, fino alla fine riesce a tenerti sul filo dell'attesa, ma in verità il colpevole si intuisce tra le righe e per una volta almeno ci sono arrivata "al chi" intorno alla metà del libro. Ovviamente mancano le motivazioni, il cosiddetto "movente". E quello, mancando fino alla fine, fa si che l'idea del colpevole non sia così vera da rendere la lettura meno interessante.
Al prossimo libro!

domenica, gennaio 23, 2011

La lunga estate del commissario Charitos


La lunga estate calda del commissario Charitos
di Petros Markaris
Ed. Bompiani


Leggo, ho letto e mi son chiesta se è proprio una formula dei gialli cominciare con un fatto che poi vien superato da un altro e alla fine si compenetrano in una unica e sola spiegazione.
Atene, caldissima, insopportabile in estate per i suoi abitanti, caotica e affollatissima come gran parte delle città civilizzate e turistiche del mondo.
Ma è la vita di tutti i giorni di un commissario a venir sconvolta da fatti drammatici con sfondo politico. Una Grecia che vive una grave crisi economica però torna indietro a quando politicamente, durante la guerra dei Balcani, aveva appoggiato, secondo alcuni, il lato politico sbagliato.
Il sequestro di una nave-traghetto da parte di ex-combattenti mette a dura prova il lavoro della polizia, ma soprattutto la serenità di Charitos e sua moglie che su quella nave hano la loro figlia con il fidanzato. Ma non sarà tutto qui, nonostante il periodo di forte ansia, il Commissario sarà coinvolto in un altro caso che a prima vista sembra davvero molto meno importante. Dovrà concentrarsi a fondo per trovare una soluzione ma si accorgerà nel tempo della stretta correlazione tra gli eventi.
Scritto e ben tradotto si legge fluidamente e velocemente. Markaris sa far entrare il lettore all'interno della storia, sentendone ansia, irritazione, sgomento, gioia. Insomma passo passo si segue il Commissario come alle sue spalle. Unica pecca è che si perde un po' troppo nella descrizione dei siti utilizzando (in greco) i nomi di ogni via e strada percorsa dal protagonista, e per chi non conosce neanche lontanamente la geografia di Atene e dintorni, diventa difficile da seguire. Rimanda come la sensazione di essersi persi, perchè non si sa minimamente dove ci si trova. Questo perdersi fra i nomi delle strade rende meno fluida a tratti la lettura e forse toglie un po' di quella suspance deve avere e saper mantenere.

martedì, gennaio 04, 2011

2011

Anno Nuovo vita stessa ... e quindi stiamo a vedere cosa ci aspetta .... Buon Anno amici ...