mercoledì, marzo 23, 2011

Liz ...



Addio MISS ... la luce dei tuoi occhi risplenderà sempre il cielo

martedì, marzo 22, 2011

L'oro di Dongo



Interessante escursus all'interno di una durissima realtà, quella dei campi di prigionia della seconda guerra mondiale. Il passaggio difficile in ogni fase fino alla liberazione. La caduta di Mussolini, la scomparsa del cosiddetto "tesoro" dei tedeschi forse sottrattogli a Dongo. Il racconto di due soldati che sono sopravvissuti alla tragedia. Pagine cariche di storia e di dolore, di sofferenza e di voglia di libertà e riscatto. Davvero bella lettura.

giovedì, marzo 17, 2011

Storia VERA di italiani VERI in 150 di Unità d'Italia



L'aver avuto in casa un nonno o una nonna che han passato la guerra è un grandissimo bagaglio di storia personale che non va dimenticato anzi va custodito finchè possibile. Mia nonna era una delle "belle" del paese di Frascati, rimasero senza la casa (perchè pericolante) dopo il bombardamento aereo dell'8 settembre del 1943 quando il paese venne raso al suolo da inglesi e americani esattamente all'ora di pranzo (quando le famiglie erano in casa per il pranzo); pensavano di prendere il comando di Kesserling a Villa Aldobrandini ma loro erano scappati nella notte. Mia nonna (orfana di padre per la 1 guerra) uscì dal rifugio con il fratello piccolo la mamma e la nonna paralizzata e tra le macerie e i corpi si portarono in salvo. Da sfollati furono mandati come "abitanti custodi" in una villa di benestanti romani affinchè non fosse presa dai tedeschi. In questa villa mia nonna conobbe mio nonno che chiese la sua mano solo dopo la notizia ufficiale della morte del suo fidanzato sul fronte del Don in Russia. Ma la villa era stata presa in parte dai tedeschi e la parte bassa era stata adibita come cucina per il fronte. Il primo cuoco si innamorò di lei in maniera molto discreta e con estremo rispetto. Si preoccupava che la famigliola avesse da mangiare carne tutti i giorni esattamente come i militari tedeschi. Ma poi me ne raccontava di infinite, di quando aveva nascosto un militare russo rischiando di venire fucilata; suo fratello (poiché figlio di madre vedova non poteva essere chiamato al fronte e potè comunque studiare grazie ai padri scolopi (mi pare). E tante tante tantissime altre cose che amava raccontarmi tutti i giorni al mio ritorno dalla scuola. Per vent’anni ho vissuto anima e cuore la quotidianità di chi ha difeso il proprio credo, la propria terra.

mercoledì, marzo 16, 2011

Fieri di essere...

...Italiani, nonstante tutto e forse anche di più ...

martedì, marzo 15, 2011

Viale del Policlinico


Viale del policlinico
Claudio Coletta
Ed. Sellerio
pp.325 € 14,00

Terminato il libro. Altro che affascinante, sono entusiasta, soddisfatta, appagata, felice!!! é il tipo di scrittura e di lettura che prediligo, ritmi serrati, eventi che si susseguono velocemente, situazioni spiegati in modo rapido e conciso, senza dilungarsi inutilmente. La trama fitta ti ci porta al finale in maniera velocissima, perchè ti incuriosisce in ogni pagina. E poi visto che Coletta è un medico, ci sono anche spunti davvero interessanti, non parla solo ed esclusivamente del lato "delitto". Coinvolgimenti medici, politici, polizieschi! Vario e pieno! Davvero ben fatto.

martedì, marzo 08, 2011

8 marzo



C'è bisogno di parole? no non credo davvero! Solo AUGURI a noi Donne, quelle con la D maiuscola che sanno cosa vogliono, che sanno utilizzare la propria intelligenza, che crescono figli, che affrontano la vita di tutti i giorni, che sopportano gli uomini, che gestiscono una buona economia, che sanno essere indipendenti e sanno risolvere i problemi, che non si perdono in un bicchier d'acqua, che sono comprensive ma determinate, che non fanno troppi capricci, che non si impuntano inutilmente, che non vogliono solo quello che gli fa comodo, che si rendono conto che ci sono anche altri esseri pensanti con cui avere a che fare, che capiscono gli altri e gli eventi, che comprendono e aiutano il prossimo, che appoggiano e fanno grande il proprio compagno di vita. E tante altre cose racchiuse nella parola DONNA ... ma rigorosamente con la D maiuscola.

lunedì, marzo 07, 2011

Il re dei giochi - Marco Malvaldi



Finito praticamente tutto in un pomeriggio. Il giudizio è positivo, Malvaldi non mi ha deluso, da quando, l'ho scoperto anche questa volta. La differenza con gli altri due precedenti scritti la si evince dal fatto che in realtà l'omicidio è posto quasi in un piano secondario. Ma sono le sue idee ad avere un ruolo di rilievo. Malvaldi le pone in evidenza con profonda e attenta sottiglezza, a volte con la sua capacità ironica. Insomma senza starne a parlare troppo o a scoprire troppo la trama posso dire ancora che il mio giudizio è più che positivo, è un libro divertente.

mercoledì, marzo 02, 2011

Pioggia ....
















Avesse anche solo vagamente questi colori adesso il cielo mi sentirei meglio. Invece ha la luminosità del giorno ma i colori delle peggiori giornate grigie di pioggia. E ha deciso di posarsi sulla mia testa con tutto il suo peso. Mi passa la fantasia e la voglia di fare qualunque cosa, anche incontrare amici con i quali passare un po di tempo in chiacchiere senza pretese e senza troppi pensieri.
Starei solo nel letto, forse con un buon libro e una lucina fioca, così da non stancare ulteriormente gli occhi. Ho bisogno di sole a scaldarmi le ossa...così noin so proprio fare più nulla.

Apatia, solo gelida apatia.

martedì, marzo 01, 2011

La camera chiusa


La camera chiusa
Ed Sellerio
pp 407
Non sempre le recensioni possono o debbono essere positive. Sinceramente non mi aspettavo niente da questo libro quando l'ho comprato, semplicemente perchè non sapevo niente dei suoi autori. Non ne so molto neanche dopo averlo letto, solo che sono una coppi adi scrittori svedesi, che i loro romanzi erano anche una sorta di denuncia sociale contro lo stato, che il loro investigatore principale era Martin Beck, che l'epoca in cui sono ambientati i romanzi va in un lasso di tempo tra gli sessanta e gli ottanta (credo!!!).
La traduzione è ben fatta, sicuramente, a volte qualche termine sembra fin troppo moderno per essere ambientato nel 1972, ma tant'è che così è scritto. Però il libro è un po pesante. Si inchioda troppo spesso in lunghe e prolisse descrizioni che lo rendono un po' lento. I nomi di strade e piazze lo assimilano un po esageratamente a un catalogo IKEA; fino a pag 59 faticavo a proseguire, oltre la pagina 150 un dettaglio mi ha incuriosito ma non è quello che mi ha portato alla fine. Ho scoperto che è stato ambientato nella settimana in cui sono venuta al mondo!!! Tra il 6 e il 14 luglio del 1972. Che strano effetto! POi però gli eventi si sussguivano ma confusi, ecco si c'è confusione tra le varie inchieste che alla fine sembrano risolvere l'irrisolvibile o addirittura non risolvere niente. Insomma non sono rimasta proprio proprio soddisfatta!!!