mercoledì, maggio 23, 2007

Daniele Silvestri e il "cibo"

Da "La Paranza"

Mi sono innamorato di una stronza
Ci vuole una pazienza
Io però ne son rimasto senza
Era molto meglio pure una credenza
Un fritto di paranza...paranza...paranza
(...)

Da "Salirò"

(...)
Preferirei Stare seduto sopra il ciglio di un vulcano
Mi brucerei
Ma salutandoti dall'alto con la mano.
E invece sto sdraiato
Senza fiato
Scotto come il tagliolino al pesto che ho mangiato
E resto qui disteso
Sul selciato ancora un po'
Ma prima o poi ripartirò.
(...)

Ecco dimostrato....sarà un patito di enogastronomia visto che come può nei suoi testi inserisce "una ricetta"....????
Ogni volta che ascolto salirò mi immagino quel piatto caldo di tagliolini al pesto che scottano, fumanti appena impiattati, perfetti e golosi. Per non parlare invece di quel fritto di Paranza, succulento fin nella sua più piccola particina e crosticina, il gamberetto rosso e il totano, il calamaro e il polipetto....mmm che gusto, tra l'altro è uno dei piatti che preferisco e che abbinerei con un bel bianco morbido e fresco, in temperatura 10 gradi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

madonna boninaaa.. ke voglia di dustare un bel piatto di cui sopra.... ciaoooo:-)