giovedì, dicembre 28, 2006

Ecco il prossimo libro, perchè e percome...

L'amante di Marguerite Duras - ed. Universale Economica Feltrinelli

Gironzolando per la rete ho trovato un post in un blog relativo a questo libro. Ho letto lo stralcio che l'autrice del blog riportava e ne sono rimasta affascinata. Così oggi sono corsa alla feltrinelli della Galleria Alberto Sordi (Roma Via del Corso - ex Galleria Colonna) e l'ho comprato. Cosa ne verrà fuori proprio non lo so. Mi accingo a leggerlo subito dopo aver terminato Carofiglio ed essere rimasta per qualche giorno senza letture in attesa di decidere quale libro sarebbe stato il successore. da quelle poche righe che ho letto mi è sembrato un testo avvolgente.
Ma vediamo un attimo chi è la scrittrice:

Marguerite Duras, pseudonimo di Marguerite Donnadieu, è nata il 4 aprile 1914, a Gia Dinh, in Cocincina, l'attuale Vietnam del sud che a suo tempo era dominio francese e qui trascorre l'infanzia e l'adolescenza. Il padre, che disgraziatamente muore quando Marguerite ha quattro anni, è originario di Lot-et-Garonne, mentre la madre proviene dalla Francia del Nord. I suoi due fratelli si chiamano Pierre e Paulo.

Nel 1924 la famiglia si trasferisce a Sadek, e quindi a Vinhlong, sulle rive del Mekong. La madre, in seguito, acquisterà in Cambogia una piccola concessione che però non potrà mai essere coltivata poiché viene periodicamente inondata dal mare. Ed è proprio durante una terribile alluvione che la madre muore.

Nel 1930 studia in un pensionato a Saigon e incontra il celeberrimo fidanzato cinese, lo stesso che sarà il protagonista di uno dei suoi più celebri romanzi (se non il più famoso in assoluto), "L'amante". Dopo le scuole superiori a Saigon, lascia l'Indocina e dal 1932 si trasferisce a Parigi, in Francia, dove studia diritto, matematica e scienze politiche. Viene assunta come segretaria presso il Ministero delle Colonie francese ma, già nel 1939, dopo il suo matrimonio con Robert Antelme, comincia a lavorare per alcune case editrici.

Nel 1942 muoiono il suo primo figlio e il fratello Paulo e incontra Dionys Mascolo, da cui avrà un figlio nel 1947. Nel 1943 entra nella resistenza, mentre il marito viene arrestato e deportato. Nel 1946 divorzia, mentre nello stesso periodo (1944-1950) è iscritta al Partito Comunista. Sempre più impegnata sul fronte politico, raro caso di donna combattiva e determinata in un mondo fortemente maschilista, si impegna nella lotta contro la guerra d'Algeria, e quindi contro il potere gaullista. Di lì a poco, fra l'altro, naufraga anche il suo matrimonio con Mascolo anche se sul fronte letterario riceve notevoli gratificazioni, sia dal punto di vista della difficile critica che da quello dell'altrettanto elitario pubblico francese, che manda alle stelle le tirature dei suoi romanzi. I suoi romanzi sono considerati difficili e per pochi, ma nonostante tutto il mito per cui solo la letteratura facile e di consumo vende, viene sfatato.

La Duras, infatti, ha inventato una scrittura particolarissima, piena di silenzi e di risonanze interiori. Le sue opere sono nello stesso tempo racconti, poemi in prosa e sceneggiature. In gran parte della sua produzione, inoltre, assistiamo alla completa distruzione della trama (procedimento di stampo avanguardistico, desunto dalle punte più avanzate della letteratura sperimentale), e alla rivelazione della vita interiore dei suoi personaggi attraverso un lavoro di scavo moibilissimo.

Dal 1970 in poi, inoltre, saranno frequenti le apparizioni della Duras nel giornalismo, comunque già praticato tra il 1955-60.

Gli anni '80 sono decisamente movimentati, sia per i suoi viaggi (Normandia, Montréal, Italia), sia per i suoi nuovi successi editoriali, ma soprattutto poiché nel 1982 si sottopone a una cura di disintossicazione dall'alcool in un ospedale americano. Fra il 1988 e il 1989 passa cinque mesi in coma in ospedale.

Marguerite Duras è morta nel 1996 a Parigi all'età di ottantuno anni.
Ha scritto 34 romanzi e, oltre alla scrittura, ha praticato anche la settima arte, dirigendo ben 16 film. Per la pellicola "India Song", del 1975, vinse il Gran Premio Accademico del Cinema francese.

Testimone incosapevole


Gianrico Carofiglio - Testimone Inconsapevole - Ed. Sellerio

Ce l'ho fatta!!! Ho finito finalmente di leggerlo!!!

Non me lo aspettavo così questo libro. Ben scritto, molto semplice, chiaro con un linguaggio attuale ma molto curato. Una trama che alla fine si risolve con un qualcosa che da del "nulla di fatto". Un imputato di omicidio viene assolto grazie all'arrampicarsi sugli specchi del proprio avvocato, protagonista del racconto, che ha la capacità di ingarbugliare per un attimo il tutto si da risolverlo con un niente. Dall'inizio della storia ti aspetti che la storia abbia una risoluzione, si sappia chi ha ucciso chi. Niente affatto tutto molto meno evidente, tutto molto più semplice. Il libro vive più dell'introspezione del suo protagonista che non dei fatti veri e propri, ma nonostante tutto non risulta mai pesante, anzi ti porta alla conclusione proprio con la curiosità di sapere come tutto quanto possa andare a finire e forse ci si resta per un po' con un palmo di naso quando si capisce che non è così, che in realtà ci si aspettava un epilogo ma che si è letta tutta un'altra storia. Bella ma un'altra storia.
Livia


p.s. adesso passiamo a un altro libro, cioè a tutta un'altra cosa, poi torneremo a leggere Carofiglio, con molto piacere. Tocca a "ad occhi chiusi".

mercoledì, dicembre 27, 2006

Addio 2006 ... è in arrivo il 2007


Si avvicina la fine dell'anno 2006 e l'inizio del nuovo 2007. Mi avvicino a grandi passi ai 35 anni con ancora tante cose in mente da fare, tante cose ancora da conoscere, tanti e tanti libri da leggere, tanta musica da scoprire e chi più ne ha più ne metta ... tanto amore da regalare.
Auguro ai miei piccoli e pochi lettori un anno nuovo carico di serenità, gioie, sorprese (quelle che ti tolgono il fiato e ti portano il sorriso sulle labbra), amore e passione. Passione nel lavoro nei rapporti con gli altri, per se stessi e per ciò che si desidera realizzare.
Io sarò qui cercando di capire perchè e percome si possa salvare il salvabile.
Vi abbraccio tutti perchè vi voglio un mondo di bene.
Livia

mercoledì, dicembre 20, 2006

Buon NATALE a tutti davvero. Ormai manca proprio pochissimo. E anche sto Natale 2006 sta per passare, lasciando il posto a un nuovo 2007 (e all'arrivo dei miei ben 35 anni..che vecchia!!!). Con lui sta per passare il maxi traffico per le strade che rende impossibile girare serenamente. Ma tuttosommato tutte le lucine in giro per la città sono belle e piacevoli, mancano poi una volta finita la festa. Sono quelle che danno maggiormente la sensazione dell'arrivo di una bella cosa.

sabato, dicembre 16, 2006

Ciao Clay

Momento scuo per lo sport italiano e mondiale. Ci lascia anche Clay Regazzoni per uno strano incidente. Ero piccola davvero negli anni in cui correva alla Ferrari dal 1975 al 1977 insieme al grande Niki Lauda. Due personaggi che hanno sofferto molto nella loro vita a causa di incidenti d'auto in gara. Clay era rimasto su una sedia a rotelle senza più l'uso delle gambe. Ma non ha mai mollato la presa della sua vita, tenendola stretta e dando sempre il massimo con il sorriso stampato. Ottimismo e voglia di vivere a go go. Lo stesso Lauda dice che è stato Regazzoni a trasmettergli l'amore per la vita, soprattutto dopo l'incidente che lo ha praticamente sfigurato.
Nel 1980 avevo 8 anni, quando ebbe l'incidente, ma mi ricordo che mia mamma (appasionata di Formula 1) e parlava sempre come una figura eroica che era caduta ma ch si era comunque rialzata continuando a vivere. Peccato. Ne dobbiamo conservare sempre un bel ricordo, era un grande campione della mitica Ferrari.

giovedì, dicembre 14, 2006

MA POVERELLO!!!

Ecco Povero Albero. Per carità un pregio essere messo davanti a San Pietro. Ma sembra così sofferente e anche un po' spoglio. Vediamo che effetto farà con tutte le lucine e con il presepe vicino. Insomma Buon Natale a tuti, ormai ci siamo.

lunedì, dicembre 11, 2006

Radio DeeJay e Linus

Questo che segue è ciò che ho scritto ieri sul blog personale del Deejay Linus, noto conduttore del programma Deejay chiama Italia in onda tutte le mattine su Radio Deejay appunto. Linus era molto amico di D'Aguanno e ha scritto per lui delle belle parole. Durante il campionto del mondo si sono sentiti in radio tutti i giorni per commentare insieme l'andamento delle competizioni. Ed è stato così che Alberto è diventato per molti di noi (forse per tutti quelli che seguono il programma) un amico, quella voce familiare che ti accompagna e non ti lascia. Era un momento quello del collegamento che aspettavamo con ania e con gioia e quando terminava c'era un sottile dispiacere sul fatto che il tempo volasse. Una persona davvero speciale e non comune. Voglio ricordarlo così, attraverso queste parole e il ricordo di un altro grande personaggio come lo zio Linus.

Da Bordo Campo
Ciao Alberto
la tua voce già mi manca. Sono sconvolta da ieri e da ieri che non ci sei penso che la vita va vissuta fino in fondo per i giorni che si hanno senza mai dire che non ci piace. E va vissuta con il sorriso sempre come facevi tu, che avevi un bel sorriso da trasmettere in televisione. Mi mancheranno i collegamenti e i cazzeggi con Linus e Nicola. Sei un grande professionista e un grande uomo da non dimenticare.
Livia

domenica, dicembre 10, 2006

Una notizia sconvolgente













Abbiamo appena appreso una notizia che per noi appassionati di calcio ha dello sconvolgente. Alberto d'Aguanno a soli 42 anni è deceduto nella sua casa di monza per un malore nel sonno. Era solo. Ho pianto, si perchè si trattava di una persona onesta sul lavoro, chiara e pulita, mai invadente sempre con una passione grande per il suo lavoro che sapeva trasmettere a chi lo seguiva. E noi lo seguivamo. Un vero professionista, lavorava per Mediaset ma riusciva a non far trapelare troppo il suo grande amore per la nostra mitica Roma. d'altra parte pur lavorando al nord d'Italia, era nato a Roma e si sa nascere in questa grande città il segno lo lascia. Gli lascio un pensiero e un ricordo, perchè merita di essere ricordato in questo momento di improvviso vuoto. ormai entrava nella nostra casa (anche attraverso la radio nel programma di Linus a Radio Deejay) ed era come un fratello, un amico, una di quelle persone a cui ti abitui e di cui poi senti davvero la mancanza.
Il mister Spalletti alla notizia ha interrotto la conferenza stampa per il derby che ci sarà domani sera. Peccato questo derby aspettava lui, come sempre. Adesso spero solo che la Roma dopo avergli reso un ricordo sul sito della società, faccia di più e scelga di giocare con il lutto al braccio, perchè ha perso un suo grande tifoso. Non uno qualunque. Sempre fedele ai suoi colori del cuore nonostante il lavoro lo portasse altrove.
Ciao Alberto, grazie, noi Giallorossi con il cuore in comune al tuo, non ti scorderemo.

sabato, dicembre 09, 2006

Un libro che mi è piaciuto tanto


Giampiero Mughini - Che belle le ragazze di Via Margutta. Ed. Mondadori

Questo è stato un libro comprato perchè mi è stato spiegato direttamente dall'autore. Certo non di persona, (beh mi sarebbe piaciuto) ma dall'autore in una intervista radiofonica, in cui lo ha spiegato e raccontato a suo modo, incuriosendomi parecchio.
Così l'ho acquistato e ho finito la sua lettura in breve tempo. Mi ha affascinato sin dalle prime pagine perchè ti porta attraverso la Roma del secondo dopoguerra fino agli anni del boom economico e oltre. Già visto e letto e sentito. Certo, ma la differenza sta nel fatto che ci porta nel mondo dello spettacolo e dell'arte, quando a via Margutta c'erano gli studi dei pittori, quando fiorivano gli scrittori italiani e le gallerie d'arte di aggregazione. Quando il cinema cresceva in Italia e portava alla ribalta nomi su nomi. Tragedie e accadimenti di una Roma sempre in evoluzione. Da Ennio Flaiano a Pier Paolo Pasolini, Sandro Penna e Burri, passando per attrici e attori, come Gassman la Elsa Martinelli (che lo stesso Mughini ha scelto per la copertina del libro) arrivando a registi come Fellini, La dolce Vita.
Mi è piaciuto, forse perchè sembra solo un grande pettegolezzo??? O meglio, perchè fa vivere da vicino l'atmosfera di quegli anni, che ha davvero (almeno per me) un fascino molto particolare.

mercoledì, dicembre 06, 2006

I miei acquisti di ieri



Eccoli qui in fila i miei acquisti di ieri alla Libreria Feltrinelli di Viale Marconi a Roma. Daniele Cernilli collabora con Gambero Rosso per gli assaggi di vini. Carlo Lucarelli, beh che ha bisogno di presentazioni? Chi non lo conosce? Questo è un libro del 1998 in cui si è divertito a inventare storie di gente in macchina in coda. Credo. Beh lo leggo e poi vi dico. Carofiglio l'ho preso così ho fatto il pieno. Ho tuti e quattro i libri che ha scritto, mi devo solo impeganare a leggerli. Ce la farò lo so. Avrei comprato anche altre cose. Per esempio un acquisto di poco precedente a questi è stato "Ho voglia di te" di Federico Moccia, quello di "tre metri sopra il cielo". Anche qui, tutta da vedere, non ho letto neanche il primo. E poi ho acquistato anche "La vedova scalza" di Salvatore Niffoi (premio Campiello 2006) ma in edizioni Euroclub, eh si ho anche quella di tessera e una volta ogni tre mesi mi prendo un bel libro. Mi hanno regalato La Vampa di Agosto di Camilleri, ma quello che l'ho già in edizione Sellerio, quello Euroclub l'ho regalato alla mia mamma.
Buona lettura .... me lo dico da sola.!!!!
Livia

Io e La Feltrinelli

Eccola qui la mia fine. Eh si perchè grazie a questa piccolissima carta punti/sconti (chiamiamola così) ogni volta che entro alla Feltrinelli (per quanto mi riguarda quella nuova di Viale Marconi a Roma) sono finita e riesco a uscire con una busta sempre piena di libri che alla fine leggerò fra una vita. (beh in questa si spera, non ne ho un'altra). Gli utlimi acquisti di ieri mi hanno portato la bellezza di un buono di 30 euro da spendere in fretta. Beh adesso devo decidere come. Potrebbero essere anche dei CD o dei DVD. Ma quello che mi attrae ogni volta che entro sono le migliaia di copertine colorate, con strani titoli e strane immagini. L'occhio viene attirato da ogni particolare, ma poi alla fine i particolari sono così tanti e svariati che è un attimo perdersi. Ci vado sempre verso l'ora di pranzo, quando c'è meno movimento (soprattutto adesso sotto Natale), sono più tranquilla nella scelta e inevitabilmente mi serve per pasarci del tempo. Menomale che si sono decisi a mettere librerie serie a Viale Marconi, se ne sentiva davvero la mancanza. Certo sono arrivate adesso che vivo a Frascati e quindi sono cresciuta obbligata ad andare in centro a cercare libri interessanti da leggere. Ma meglio tardi che mai. in contemporanea a Feltrinelli hanno aperto BookCity. Enorme, fornitissima ma riesco a perdermici, non capisco bene l'ordine, mi sembra più chiara feltrinelli. Forse non ho pazienza, perchè è un po' buia (è in piano interrato) e i colori sono meno appariscenti e meno attraenti. Ma fa meno problemi di feltrinelli per la prenotazione di libri un po' introvabili e allora alla fine un po' da una e un po' dall'altra a seconda delle esigenze.
Comunque è una soddisfazione ogni volta per me acquistare libri da leggere, da divorare, da far diventare parte di me.
Livia

lunedì, dicembre 04, 2006

Devo finire di leggerlo

Ad avercela un po' più di voglia di leggere. E' così piccolo sto libro ma ci sto mettendo una vita. E lo seguo male oltretutto. Mi toccherà ricominciarlo da capo. Ma mica so se ne ho voglia. Non perchè il libro sia brutto, no anzi è tutto il contrario. Voglio proprio vedere come va a finire la scoperta della verità in questo omicidio.
Ma mi deve proprio tornare la voglia di divorare libri come un paio di mesi fa. A momenti ne leggevo uno a sera.
e dire che me ne aspettano anche tanti altri da leggere, narrativa, romanzi, romanzi gialli. Mah!
Ce la farò, si devo proprio mettercela tutta. oltrettutto di Carofiglio mi aspettano anche gli altri suoi due libri, "ragionevoli dubbi" e "Ad occhi chiusi".
Impegnamoci allora, che ci vuole alla fine. Mica tanto.

sabato, dicembre 02, 2006

E questa sono io

Ecco grazie a un aiuto esterno con il codice del modello del Blog, sono riuscita a mettere la mia fotina. Ed eccomi qui. In questa foto mi trovavo in quel di Montefalco, in una piccola enoteca di fronte alla chiesa del San Francesco (infatti si chiama enoteca San Francesco), dove abbiamo degustato tagliere di salumi umbri e formaggi e un buon Sagrantino di Montefalco. E proprio il Sagrantino è protagonista insieme a me. Si tratta del mio vino rosso preferito, nome del vino Le Mura Saracene, produttore Goretti (http://vinigoretti.it/ciecm/). Era il primo maggio del 2005 e avevo da poco cominciato il corso Sommelier. Siamo andati a fare una gita a Montefalco e in enoteca ci hanno portato questo vino. Non avevo l'esperienza sufficiente per riconoscimenti olfattivi e tutto il resto. Ricordo che mi piacque, ricordo che fu il primo vino rosso che compresi, che accettai senza remore, che non trovai sgradevole al gusto (come per me erano tutti i vini rossi prima di convertirmi). Ne presi addirittura il secondo bicchiere e capì lì che la strada che stavo intraprendendo era quella giusta e che il Sagrantino era in assoluto il mio rosso preferito.
Siamo tornati a fine settembre in quel di Montefalco di ritorno da Squisito a San Patrignano. Abbiamo fatto visita alla cantina Scacciadiavoli e ci siamo portati via dei bei prodotti per la nostra attività di enoteca-wine bar. Un grechetto molto profumato e con un bel carattere, rosso di Montefalco, Sagrantino e Sagrantino Passito. Questo è lo stemmino dell'azienda. La più antica del territorio umbro. Lavora i suoi prodotti con estrema attenzione puntando in assoluto alla qualità.

E questo è un bel grappolo di uva Sagrantino, vitigno autoctono dell'Umbria e della zona compresa tra Montefalco e Bevagna regala un vino robusto, tannico (il più tannico dei vini italiani), con una lunga persistenza gusto-olfattiva, con profumi caratteristici ma anche speziati dati da un periodo di affinamento in barrique. E' un vino piacevolissimo, abbastanza fresco, con colore concentrato, equilibrato nelle sue componenti. Davvero un gran bel prodotto italiano.

venerdì, dicembre 01, 2006

Dicembre è qui



Ci siamo. Ci avviciniamo velocemente alla fine di questo 2006. Certo c'è prima il Natale. Ma volerà, come è volato via anche quest'anno. E ci ritroveremo a fare i conti con il passare del 2007. Strano da dirsi ma è così. Addobbi cominciano per le strade della città, luci e luci che quando spariranno alla fine di tutto ci faranno sembrare la città più spenta. Certo quella nella foto è New York...se trovo una di un albero di Roma ci metto anche quella. Ah si eccola. Uno scorcio di San Pietro fra il gigantesco albero e l'altrettanto gigantesco presepe in Piazza, nella notte illuminata da mille lucine. Poetico e romantico a vedersi così. Giorni di frenesia e di festa cercando di finire al più presto le compere natalizie, i regali, prima della bolgia definitiva, quella fatta da persone che prima non potevano e che si riducono sempre all'ultimo momento, quando poi alla fine tanta scelta più non c'è. E poi il cenone e il "pranzone" di Natale, lo scambio dei regali, baci e abbracci, grazie prego. Ma per me è malinconico, consumistico non ci avvicina affatto, anzi. Comunque prima di tutto cominciamo questo mese con l'augurio a tutti di Buone Feste, nella serenità che in questo momento ci meritiamo e ci meriteremmo.