mercoledì, giugno 29, 2011

La casa di Carta - Carlos María Domínguez


La casa di Carta - Carlos María Domínguez
Ed. Sellerio

Piacevolmemte colpita da un piccolo gioiello di scrittura. Un mistero senza vittime di sangue, ma con una vittima particolare, forse di se stessa ma più che altro vittima della cultura. Veloce lettura da apprezzare e di cui godere.

Tratto da pag.20-21

... Spesso è più difficile disfarsi di un libro ce procurarselo. I libri restano con noi in virtù di un patto di necessità e di oblio, come testimoni di un momento delle nostre vite al quale non ritorneremo. Ma finchè sono lì, crediamo di farne la somma.
Ho visto che molti annotano il giorno, il mese e l'anno di lettura, tracciando così un intermittente calendario. Altri scrivono il loro nome sulla prima pagina e prima di prestare un libro si appuntano su una rubrica il nome della persona cui lo hanno prestato, aggiungendo la data. Ho visto volumi etichettati, come quelli delle biblioteche pubbliche, o con un delicato biglietto da visita del proprietario infilato tra le pagine. Nessun vorrebbe perdere un libro. Preferiamo perdere un anello, un orologio, l'ombrello, anzichè il libro che non rileggeremo ma che serba, nella sonorità del titolo, un'antica e forse perduta emozione.
E succede che alla fine la biblioteca si impone per le sue dimensioni. La lasciamo esposta come un gran cervello aperto, con miseri pretesti e false modestie.
Conoscevo un professore di lingue classiche che si attardava di proposito nella preparazione del caffè in cucina, per dare all'ospite il tempo di ammirare i titoli sugli scaffali. Quando riteneva che il rito fosse consumato, faceva il suo ingresso in sala portando il vassoio con un sorriso soddisfatto.
Noi lettori curiosiamo nella biblioteca degli amici, anche solo per distrarci. A volte per scoprire un libro che vorremmo leggere e non possediamo, altre solo per capire di cosa si nutra l'animale che abbiamo di fronte. Lasciamo un collega seduto sul divano e al nostro ritorno lo troviamo in piedi, ad annusare fra i nostri libri.
Ma viene il momento in cui il numero dei volumi varca una soglia invisibile e l'orgoglio si tramuta in carico gravoso perchè lo spazio è diventato un problema. ...

sabato, giugno 25, 2011

Un ricordo ... parecchi anni fa! ... la notte tra il 27 e il 28 giugno 2003




Se ti dovessero chiedere "com'è Livia?" cosa risponderesti......

Cosa risponderei? Livia è allegria e gioia nelle giornate di sole, Livia è altruista, per gli amici c'è sempre, Livia è un abbraccio caldo di una persona che sa dare e che abbraccia l'amore, l'amicizia, la vita. I suoi amici sono tanti non c'è di che essere gelosi, sa dare e può dare a tutti.
Livia sta per sposarsi, manca così poco ormai...Livia non sa dormire stanotte, ha un casco di rolli in testa che la fa impazzire, ma soprattutto ha nel cuore lo stesso entusiasmo di quando da bambina prima di una gita tanto attesa non riusciva ad andare a dormire prima delle due di notte, e una volta stesa nel suo letto non c'era verso di chiudere gli occhi nonostante i ripetuti e frequenti sbadigli.
Livia freme in parte, ma è serena e tranquilla nei gesti e nelle parole che regala ad amici e parenti.
E' tutto ovvio e scontato si può pensare. Livia è felice adesso e quando lo si è si è anche più simpatici. Ma Livia è sempre allegra, sorride e ride sempre, quando parla con le persone che ama. I genitori delle sue amiche sin da piccola hanno sempre detto quanto Livia fosse e sia anche adesso sorridente e pronta a giocare... eppure Livia da piccola era permalosa e come. Ora forse lo è sicuramente molto meno.
Adesso però è emozionata, lo è soprattutto se pensa al suo abito, adesso a casa, bianco nella sua custodia, appeso a quell'armadio alto per non toccare a terra. L'ultima prova è stata emozionante davvero; ah si quella si; quando lo ha infilato quell'abito è calzato sul suo corpo come un guanto morbido e perfetto su una mano. Allargato al punto giusto, sistemato sulle sue "famose" forme da borraccetta. Quei particolari che l'avevano emozionata e affascinata, ora fatti su misura per lei fanno di quell'abito quello della sua vita, tutti così li dovrebbe portare, magari un po' meno sfarzosi e pieni di stoffa. Sembra sempre tanto più magra. Ha visto finalmente e per la prima volta gli occhi di sua mamma velati di emozione, e anche ora che scrive su questa tastiera calda, non si rende conto che domani alle 19.00 calcherà il suolo sacro di una cattedrale per avvicinarsi al suo futuro sposo e pronunciare il fatidico e tanto spaventoso "si". Forse solo all'apertura della grande porta capirà che Lorenzo sta per diventare suo marito, capirà e sentirà l'emozione negli occhi lucidi di amici e parenti che le hanno sempre augurato con affetto il meglio che la vita possa dare.

Amici cari che dire, il momento è arrivato e oltre a queste non ho altre parole per potervi spiegare e trasmettere l'emozione di un momento così grande e importante. Adesso che scrivo, pur immaginando la giornata di domani, sono calma e serafica, il cuore batte regolarmente lento, gioiosa e solare nonostante sia sciolta dal caldo fuori misura. Spero presto di potervi raccontare questa splendida avventura.

Livia Frigiotti

Indagine non autorizzata



Negli anni, conoscendolo e apprezzandolo, forse ho imparato e cominciato a preferire il suo modo di "fare ricerca" all'interno dei misteri italiani.
Così non sono riuscita ad apprezzare a pieno la lettura di questo romanzo. Leggendolo mi sono accorta che avevo visto in televizione buona parte dello sceneggiato (o fiction) tratto dal libro e i personaggi hanno preso quei volti, ma non ho ottenuto grande soddisfazione in nessuno dei due casi.
Sicuramente di fascino il periodo di ambientazione quando regnava il regime mussoliniano. Gran fascino per la ricchezza in cui si trovano i protagonisti. e poi lui il poliziotto protagonista che indaga ma che sembra finire in una cosa più grande anche di lui.
In poche parole direi che tra "gossip" dell'epoca e stranezze viene fuori un quadro generale e finale non poi così fascinoso da far correre la lettura, povero di eventi, nascosti tra le righe a volte, con un ritmo blando. Sicuro è che l'idea è "alla Lucarelli", si parte da un punto e attraverso il mistero si giunge ad un altro, per l'occasione, conclusivo e risolutore.

martedì, giugno 14, 2011

desiderio di ....


Una nuova estate, un nuovo caldo, il desiderio del profumo del mare, del rumore del mare, le onde alla riva, tra le tue braccia a guardare il nostro orizzonte.
Desiderio delle nostre passeggiate al porto di sera, desiderio delle nostre chiacchiere serene senza pensieri anche se assonnati perchè stanchi, parlando di tutto quello che ci piace.
tutto sta arrivando e anche questa estate staremo insieme e ci basterà poco per stare bene...