giovedì, marzo 20, 2008

Una canzone, due storie

Una canzone, con una melodia dolce e sensuale, moderna ma un po' retrò. Quella canzone legata a un ricordo forse non proprio piacevole, ma pur sempre a un ricordo. Non ti piace più di tanto ascoltarla, crea misto di nostalgia e dolore, no no meglio evitarla se possibile. Va in radio? Cambi stazione che ci vuole. Nel tuo Ipod non la metti e hai evitato il problema.
Ma proprio quella canzone sembra subdola, vuole rimanere nella tua vita, nonostante tu cerchi di evitarla per non farti ancora male e ricordare quel periodo di forte confusione e di profondo radicale cambiamento.
Lei non vuole sparire. E' in agguato, e compare proprio quando di nuovo sei fragile e rincorri un sogno impossibile, un desiderio che ti taglia lo stomaco in due. Due occhi sono lì davanti a te, una bocca che fa uscire parole su parole, forse per convincerti che tutto quello che sarà, ma anche quello ce non potrà essere, sono entrambe la cosa migliore da fare. E la canzone si infila fra quelle parole, seduti al tavolo di un locale elegante e dal gusto anche quello retrò, della new york più fascinosa e forse romantica, situato invece nel pieno cento di Roma. Eccola all'improvviso irrompe e ti senti stringere lo stomaoc e saltare il cuore. E allora pensi "eh no! ma me lo fai apposta?". Ed ecco che apassi a un secondo ricordo che capisci sarà più forte del primo, sarà ancora più doloroso, perchè non capisci cosa stia succedendo davvero. Non sai se quell'uomo ti stia dicendo o no la verità. Non sai se quello che dice di desiderare da te è davvero sincero. Sai però che la cosa se dovesse superare quell'ostacolo non potrebbe più essere riportata allo stato originario. Potresti solo proseguire e prenderla quella strada sarebbe rischioso, doloroso, difficile. In realtà capisci che dire di si o lasciarsi andare ti infila nel classico vespaio da cui non si può uscire se non con uno strappo lacerante. Il cuore. E' quello che devi salvaguardare a tutti i costi e quella canzone proprio non aiuta. Anzi sembra il diavoletto che si mette in mezzo e che ti dice: "lo fai o no non dimenticherai mai l'importanza che ho nella tua vita, perchè anche questo momento non potrai più cancellarlo". Comincia così il balletto dei rimpianti che forse per una volta accetti al posto dei rimorsi, pensando che pur soffrendo dentro di te molto di più, sono i più giusti da sopportare in faccia al resto del mondo. Ma che fatica questa vita, ti mette sempre davanti a un bivio e devi decidere. Le decisioni prevedono sempre dolore in fondo, perchè si lascia una cosa a favore di un'altra. C'è quindi il senso vago di ansia, di abbandono, di nostalgia, un affetto strappato, mancato, allontanato. E lei, la canzone, c'è. E c'è ogni momento di più, perchè all'improvviso è nella tua testa con il ricordo, è nel tuo Ipod, è nella tua vita. Ma tu lo avevi capito la prima volta che l'hai ascoltata che non vi sareste lasciate tanto facilmente. Te lo ha ribadido con il secondo ricordo, che sovrasta il primo per il momento specifico, che sembra più importante rispetto al primo, te lo ha ribadito "non ti lascio, nella tua vita ci sarò sempre!".

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