mercoledì, maggio 04, 2011

Odore di chiuso - Marco Malvaldi



Quarto libro di questo interessantissimo autore. La storia si dipana all'interno di un castello e siamo nell'800. Una gestione baronaledel "feudo" e della famiglia che perl ormai nel racconto risulta una mentaltà fuoritempo.
Un'oasi all'interno della quale all'improvviso entra il contemporaneo per "svegliare" tutti da una sorta di incantesimo. Un omicidio. Assurdo per questa famiglia per cui onore e rispettabilità sono i fondamentali della vita e lo specchio della loro reputazione. La storia si riempie e arricchisce di personaggi particolari e il lato gastronomico è quello che mette un pizzico di allegria e movimento al tutto con il personaggio di Pellegrino Artusi. Vari eventi si succederanno fino a che la "polizia" grazie anche ad originali interventi dell'Artusi, troverà il bandolo della matassa risolvendo il problema, che poi non sembrerà così assurdo.
Scanzonato e ironico alla malvaldi, questo testo però non eguaglia, a mio modo di vedere, i suoi tre predecessori, sembrando più che altro un primo esercizio di stile dell'autore.

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