sabato, febbraio 17, 2007

Finito di leggere ve ne parlo un po'

GLI AMANTI - Susana Fortes - Ed. Neri Pozza

Moderna storia? Eh si forse anche un po' banale cercando di renderla noir con un mistero che la attraversa. Ma questo mistero nasce fondamentalmente da un qualcosa che accade e può accadere nella vita di ognuno di noi. Il tradimento. E ci sono varie forme di tradimento in questo libro. L'amico che tradisce l'amico, la moglie che tradisce il marito, il fratello che tradisce il fratello. Una saga familiare che corre negli anni della tirannia di Enver Hoxha, in cui l'Albania si isola dal resto dell'Europa. Protagonista un giovane secondo figlio di una famiglia in vista e importante. Ma come lui, protagonista è sua madre che rappresenta, con la sua vita e la sua morte, il mistero che vela e mette ombre tra le pagine. Ismail è un giovane uomo che scopre che suo padre, il potente uomo che lo ha cresciuto non è suo padre, scopre che tutti i pochi ricordi che ha corrispondono a una verità che l'animo umano crescendo ha voluto dimeticare, scopre che è capace lui per primo di tradire il proprio fratello che a sua volta gli restituisce la pariglia. Scopre che l'amore può essere travolgente e incontrollabile. Una sorta di moderni Caino e Abele, dove c'è l'amore per la stessa donna e dove non vige alcuna regola. Un libro molto semplice, che si forza in alcuni punti ma rimane fedele a se stesso e porta il lettore a immaginare quel che c'è scritto. Diventa tutto molto chiaro se ci si apre a far funzionare la fantasia. Una storia sentita pù volte, come si dice, "tutto il mondo è paese", ma magari la variante la si può trovare nell'ambientazione nell'Albania dal dopoguerra a oggi. Una lettura veloce e molto piacevole, la Fortes è davvero una bella penna. Qualche problema forse invece nella traduzione, che in un passo si perde non riuscendo a rendere il senso. Ma è poca cosa alla fine, alla somma di tutto quanto. Non ci ho messo molto a leggerlo perchè quell'alone di mistero chiede urgentemente risposte e di essere scoperto e quindi si arriva velocemente ad esso e alla fine del romanzo. Buona lettura; è una di quelle che vi raccomando vivamente.

mercoledì, febbraio 14, 2007

Ah dimenticavo

BUON SAN VALENTINO....

anche se io lo eviterei volentieri.

Inizio di racconto

Mi è venuto così tra gli scaffali di una bella libreria, seguendo il filo di una leggera angoscia che non aveva poi un motivo. Ma a sfogliare titoli e pagine piano piano è nata una idea e così ho comprato una moleskine e ho messo giù le righe di questa idea. Mi piacerebbe proseguirla, non ha una fine anche se ha un principio. Gliela troverò magari nel tempo con calma. Piano piano.

C'era rimasta male. Sentiva un peso sullo stomaco che la attanagliava, una malinconia che le portava solo cattivo umore. Era stata presa in giro a tutti gli effetti e ci era semplicemente caduta come una scema. Eppure aveva già un'età per la quale l'ingenuità dovebbe essere una cosa superata. Ma ci ricadeva perchè era un animo sensibile e cercava sempre di vedere il bello nella vita e nelle persone che incontrava. La cosa che più le stonava stava nel fatto che le cose non combaciavano. Marco le aveva dato il numero del cellulare, l'aveva coccolata, a distanza certo, ma in molti modi. Le piaceva ormai sentirsi chiamare "tesò". Beh, sentirsi è un parolone, le piaceva leggerlo più che altro. Marco lo aveva incontrato in una chat. Maledetto computer ci era ricaduta anche con lui, e siccome era sempre se stessa, in troppi se ne approfittavano. Aveva comunque imparato a mettere paletti, non apriva porta e cuore proprio a tutti. Cercava di capire dai discorsi, dalle domande e risposte, chi fosse più affine al suo modo di essere e vivere, alla sua sensibilità. E quel ragazzo le era entrato nel sangue con la velocità di una gazzella, con la furbizia di una volpe, con la galanteria di un adulto ma con i modi da ragazzino della sua età.

Marco aveva vent'anni da fare, sembrava volesse crescere in fretta, bruciare le tappe e fare le esperienze da uomo, ma aveva l'energia travolgente e passionale della sua generazione, che vuole godere di tutto ciò che la circonda.
Ma per ben due volte si era fatta raggirare dai suoi modi così delicati e dalla sua galanteria cavalleresca, dalle sue allusioni ad una occasione da non sciupare, dalla sua devozione a quella figura più adulta che lo aveva colpito. O almeno così diceva, anzi così scriveva.
Promesse e desideri, Marco le aveva detto di essere in ansia e di non aspettare altro che quella passeggiata insieme, solo per guardarla negli occhi, solo per parlarci davvero, dal vivo, per capire se davvero le piaceva così tanto. "Mi stai in testa" le scriveva con quel gergo dei giovani del 2000. E le esprimeva le sue paure perchè non poteva e non doveva lasciarsi andare, lei in fondo era sposata. Più volte le aveva scritto "t'avessi incontrato prima" e la sera prima di quell'incontro le aveva espresso la paura di perdere un'occasione frenando i propri desideri. "Piano piano capirai" le aveva scritto "ke questa è un'occasione". Ricordava minuziosamente le parole scritte da Marco, aveva chiara in mente la foto del sorriso splendido di quel ragazzo. L'aveva turbata, aveva sentito dentro un tumulto, qualcosa che forse non aveva più vissuto da tanto tempo. Quelle emozioni che a vent'anni ti tolgono il respiro, ti fanno camminare con la testa altrove, il cuore batte, non si prende sonno e si è smpre pieni di voglia di fare, ma non mangi.
"E' una follia" si ripeteva e lo sapeva bene che era così, che era esattamente una follia anche solo incontrarlo. Ma aveva ceduto, lo aveva fatto perchè quel ragazzo così pieno di vita, la faceva sentire viva e importante. Ci era caduta Non ci voleva credere che potesse prenderla in giro e gli aveva dato fiducia lo stesso.... (continua)