lunedì, dicembre 31, 2007

Buona fine e buon principio


Non sono brava con le parole. Ma ci siamo alla fine di un altro anno. Velocemente mi avvio a compiere 36 anni. Sembra ieri qualunque ricordo bello o brutto che sia. E' un giorno che mi da malinconia e tristezza. Non lo amo affatto. Mi metterei a dormire per svegliarmi al due gennaio e proseguire la vita come se niente fosse.
Ma non si può fare. Ed eccomi qui, ad accogliere questo 2008 nella pace della mia casa.
A voi e al mondo l'augurio di un poè di pace soprattutto interiore e la serenità di affrontare la vita di oggi che è pur sempre una lotta.

Buon Anno Nuovo a tutti con il mio cuore.

domenica, dicembre 30, 2007

La Vampa di Agosto

"La Vampa di Agosto"
Andrea Camilleri
Ed. Sellerio Palermo

Non è proprio risalente a ieri l'uscita di questo libro di Camilleri. Protagonista, ovviamente, il Commissario Montalbano. Ci ho messo parecchio a decidere di affrontarlo forse perchè in poco tempo mi sono divorata tutti gli altri episodi quasi uno dopo l'altro (una pausa ci voleva), forse perchè ho ripreso da poco a divorare romanzi. Dopo il secondo libro di Carofiglio e il giallo di Camarrone, ho affrontato Camilleri. E come sempre leggere un suo libro è una soddisfazione, terminarlo è un misto tra gioia e tristezza (la tristezza viene perchè la storia è finita...). Ho cercato ogni istante libero per poterlo leggere, per portarlo avanti, per arrivare alla fine e capire quale fosse l'epilogo, dove la mente di Camilleri spingesse il commissario. E stavolta lo spinge oltre quelle che sono le sue regole, oltre i suoi confini, i suoi limiti.
Una giovane e affascinante protagonista riesce a carpire la sua completa fiducia, i suoi sentimenti e a usarlo per i suoi scopi. Non sembra l'integerrimo Montalbano, però finalmente diventa più umano, mentre si ritrova ad affrontare le debolezze di ogni essere vivente sulla terra. In fondo non è un dio che tutto può, è un uomo fatto di carne con sentimenti e sensazioni che cerca sempre di ricacciare ma che all'improvviso lo sopraffanno.
Questa volta il romanzo è completamente concentrato su un solo evento, crudo, difficile da mandare giù. I suoi stessi uomini non si capacitano di tanta cattiveria ed efferratezza.
E così la soluzione gli capiterà all'improvviso tra le mani ma gli scoppierà addosso come una ordigno che lo ferirà profondamente nell'animo.

Adesso passo al successivo "Le Ali della Sfinge"...restando sempre in attesa che gli ultimi quattro libri (La Luna di Carta, La Vampa di Agosto, Le Ali della Sfinge e La Pista di Sabbia)diventino come sempre un episodio televisivo interpretato dall'ormai perfetto Luca Zingaretti.
Non ha molto a che vedere con quello che è fisicamente Montalbano sulla carta. Ma è impossibile non vedere la sua immagine e i luoghi televisivi nella lettura dei romanzi. In fondo è tutto perfetto. Preferisco sempre leggere prima i libri e poi vedere la rappresentazione televisiva, ma per fortuna tutti gli episodi visti fino ad ora non sono affatto lontani dalla realtà cartacea. Per fortuna. E così leggendo e rileggendo è la figura di Zingaretti a materializzarsi nella fantasia, e i luoghi scelti fanno in modo di presentarsi a ogni riga letta con sobrietà e precisione.

giovedì, dicembre 27, 2007

Un banalissimo ADDIO

Resto qui silenziosa con quel lumicino di speranza dentro di capire e sentirti ancora. Ma so che non sarà così. Menzogne mi hanno accompagnata in questo breve cammino. Menzogne mi svegliavano al mattino e mi accompagnavano a sera. Dolci parole taglienti che mi hanno ferito e mi si sono rivoltate contro. Ti ho creduto, ho pensato fossi un Uomo, eri solo il ragazzino d'età con il nuovo giocattolo per le mani, facile da lasciare se si rompe, facile cercarne un altro o tornare a quello che si era abbandonato in precedenza. Il gioco dal gusto nuovo, quello che l'adrenalina te la porta a mille perchè è un gioco pericoloso, fatto di sotterfugi e bugie. Ma è talmente tanto nuovo che non hai saputo gestirlo e nel giro di pochissimo ti è esploso tra le mani e si è rotto. Si è spezzato un filo che ti portava qui, e non hai avuto neanche il coraggio di farti vivo e dire "si hai ragione scusami ma è colpa mia, forse è meglio chiudere qui". Avrei solo potuto darti ragione e avrei solo potuto dirti di riprendere il tuo percorso più blando e meno pericoloso, meno impervio e sconosciuto. Ti avrei detto che in fondo ho la mia vita, che mi sta bene così e che sei stato un diversivo, che mi è servito, che mi ha fatto prima bene e poi male, che mi ha insegnato qualcosa che non avevo forse ancora capito, che mi hai dato cose belle anche se poi all'improvviso le ho viste inutili e fallaci. In fondo che ci faccio con le tue parole? Che ci faccio con i tuoi errori grossolani? Non lo avevi mai fatto, non lo avevi mai provato dentro un frastuono del genere e non lo hai gestito ma ti sei solo fatto travolgere e dentro all'uragano ci hai portato tutti quelli che ti circondavano. Rifletterci su, anche solo un attimo, forse avrebbe evitato tanto. Avrebbe evitato che io stessi qui ad aspettare un tuo atto di coraggio da Uomo maturo quale ti credevo data l'età. Promesse, richieste, passionalità sprecata, sogni, bugie. Forse sono solo entrata per sbaglio in un gioco che hai voluto tu con tutto te stesso e che era più grande di me. Conoscevi la mia fragilità e la mia crisi. Ne hai forse approfittato con le tue subdole manovre e parole? Ti ho incontrato davvero una sola volta, quando ci siamo conosciuti a quella degustazione, e ho pensato che non c'era niente di male a lasciarti fare. Non c'era niente di male a sentirsi adulata e coccolata, ammirata e desiderata, in fondo a distanza perchè non c'era certo la possibilità di incontrarsi di nuovo. E così Addio, non c'è altra parola. Lo scrivo qui, non posso scriverlo direttamente a te, tutto quello che è successo in questi ultimi pochi giorni, almeno, meritava una fine diversa, meritava che tu fossi te stesso e fossi così forte da non aver paura, anzi il terrore, di parlarmi. Non sarebbe successo altro che un banalissimo ADDIO.