domenica, gennaio 01, 2006

CENA di GALA PER LA DUEMILAVINI

A proposito della cena per la Duemilavini, mi sono dimenticata nell'anno appena passato di inserire il post con il resoconto della splendida serata all'Hilton con la cena di Gala di Vissani e la degustazioni di numerosi cinque grappoli. Serata indimenticabile. Davvero. E così vi posto i pensieri che sono venuti dopo, quando a idee schiarite dal prezioso alcol, cioè dal vino, ho scritto qualcosa sull'onda dell'emozione per l'evento.
La sala era immensa con una atmosfera di festa da far invidia a chiunque. Sorrisi, abbracci e baci. Del mio corso nessuno che io conosca di persona. Visi conosciuti, familiari, amichevoli e vicini. L'Hilton sempre magnifico in tutta la sua espressione di splendore. Un piccolo attacco di nostalgia. Passo certo verso le sale, non chiedo niente a nessuno, non serve, ne conosco ogni angolo. Paolo mi accoglie sorridente sulla porta della gran sala. I volti conosciuti dei sommelier, comincio a salutarli ma sto cercando Lorenzo. La sala calda, con le luci altrettanto calde, i tavoli apparecchiati con i sei calici che troneggiano ad ogni posto. Siamo 10 al tavolo, ma io sono timida e so già che avrò difficoltà a legare. Una persona la conosco di vista, forse due, per il resto è tutto un nuovo mondo. Calogero serve al nostro tavolo, mitico come sempre. Lorenzo serve al tavolo accanto e ogni tanto l'occhiatina per sapere se tutto è a posto, è di rigore. Prima di sedermi sfilo i vini tutti in fila nel lungo corridoio attiguo alle sale. Saluto i volti amici dei sommelier che aspettano l'inizio delle danze. Una emozione senza fine, li vorrei bere tutti, spumanti, bianchi, rossi, dolci, storie di uomini e lavoratori, amore e passione dietro a ogni etichetta di quelle. L'eccellenza in assoluto. Torno in sala l'inizio della serata è alle porte. Lorenzo mi presenta Daniela, sempre una emozione per me, anche se l'ho avuta come insegnante al primo livello. Ed eccoci Calogero mi chiede con cosa voglio cominciare. La mia carta è la D; Franciacorta Cabochon per iniziare. Bollicine ci voleva. Crosta di pane, avvolgente al naso con i suoi lieviti potenti. Un perlage e una brillantezza molto "belli". E poi come non continuare per il mio palato "delicato" con vini come Gewurztraminer Nussbaumer 2004 e Sauvignon Quarz 2003. Tramin e Terlano, due produttori che amo molto in Alto Adige. Il primo inutile dirlo aromatico, sull'agrumato con il suo colore dorato che soddisfa gli occhi. Si passa ai rossi. Un po' di confusione a dire il vero. Mi arriva subito il mitico Pinot Nero di Franz Haas 2002; i presupposti ottimi ma forse sembrava ancora un po' troppo preponderante l'alcol. Qualche altro annetto avrei aspettato. Ma senza meno un fantastico prodotto di Haas. Barolo Monfortino, e che dire, senza parole. Amarone, credo che fosse il Masi (a quel punto la confusione cominciava a farsi sentire, non lo avevo ordinato io ma i miei compagni di viaggio; io ne ho approfittato). E poi immancabili per me il Nebbiolo delle Langhe di Gaja e lo Sforzato della Valtellina di Triacca. La cena di Vissani era un velluto piacevole al gusto. Senza parole, è stato solo godimento per le papille gustative e per l'animo. Niente aveva una pecca. Per chiudere Moscato Rosa di Franz Haas (semplicemente perfetto) e Muffo 2003 di Sergio Mottura, Albana di Romagna Scaccomatto (bella sorpresa), Marsala Vergine Pellegrino 1962. Beh marsala in tutti i sensi. La Vernaccia di Oristano non ha riscosso il mio favore, ma d'altra parte avevo davanti a me il moscato rosa, per il quale io farei solo follie. Sembrava un brachetto non frizzante, più potente, sentori di fragola e frutti rossi non maturi. Ma ormai il mio naso dopo tutto ciò sentiva poco, era il palato quello che riusciva a ragionare . forse! Il saluto finale sul palco di tutta la redazione Bibenda e l'accoglienza, dei camerieri dell'Hilton e dei cuochi, dei sommelier, di Vissani. Riuscito. Tutto perfettamente riucito. Alla fine con i miei commensali ho stretto amicizia, i due ragazzi alla mia destra venivano dalla Toscana, diventati sommelier a giugno di quest'anno. Una bella compagnia, ne son felice. Una esperienza, bella da fare, bella anche da ripetere. Io (vale per me) mi sono divertita.
Livia

Nessun commento: