sabato, marzo 03, 2007

Il vino e le sue sfumature

Bombacarta, l'associazione culturale di cui faccio parte, ha una mailing lista alla quale partecipo. Non mi da spesso degli spunti per poter scrivere, ma quando ci sono prendo al volo l'occasione. Vado più di frequente per associazione di idee, una frase, una parola da una mail di qualche partecipante e riesco a realizzare un mio scritto. E così che da una frase di Paola sono riuscita a scrivere quanto segue. Per maggior chiarezza riporto quella frase, forse può spiegare la mia associazione di idee senza che io mi perda in parole e parole per spiegare un sentimento dato da una piccola cosa.


"...del bisogno che abbiamo di respirare come un vino, estraendoci dal conto della vita senza più toccare nulla di mobile o immobile ....."

Bella immagine. Penso a un vino rosso robusto che è stato tanto tempo chiuso e costretto nella sua bottiglia di vetro. All'improvviso un irruento cavatappi entra, stappa quell'unico filtro dal tempo che è il tappo di sughero, e finalmente il vino respira. Ma il pertugio è ancora piccolino per sentire tutta l'aria buona che c'è fuori. E solo allora arriva una mano esperta e prendere la bottiglia e versa il vino in un bicchiere dalla pancia larga e l'imboccatura un po' più stretta e così lui, il vino, respira comincia a riprendere la sua piega, con qualche secondo in più di pazienza riporta al naso esperto i suoi splendidi profumi. Viene agitato e roteato nel bicchiere, come se qualcuno lo scuotesse a dirgli "coraggio svegliati". E lui si sveglia e risveglia lontani profumi e accattivanti gusti per chi ha la possibilità di assaporarlo e incontrarsi con lui. Con quale vogliamo identificare queste parole: un Barolo?

Nessun commento: