
"...del bisogno che abbiamo di respirare come un vino, estraendoci dal conto della vita senza più toccare nulla di mobile o immobile ....."
Bella immagine. Penso a un vino rosso robusto che è stato tanto tempo chiuso e costretto nella sua bottiglia di vetro. All'improvviso un irruento cavatappi entra, stappa quell'unico filtro dal tempo che è il tappo di sughero, e finalmente il vino respira. Ma il pertugio è ancora piccolino per sentire tutta l'aria buona che c'è fuori. E solo allora arriva una mano esperta e prendere la bottiglia e versa il vino in un bicchiere dalla pancia larga e l'imboccatura un po' più stretta e così lui, il vino, respira comincia a riprendere la sua piega, con qualche secondo in più di pazienza riporta al naso esperto i suoi splendidi profumi. Viene agitato e roteato nel bicchiere, come se qualcuno lo scuotesse a dirgli "coraggio svegliati". E lui si sveglia e risveglia lontani profumi e accattivanti gusti per chi ha la possibilità di assaporarlo e incontrarsi con lui. Con quale vogliamo identificare queste parole: un Barolo?
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