domenica, marzo 04, 2007

Ti regalerò una rosa

Sanremo 2007 (57ma edizione) è finito anche quest'anno e ci regala la nuova reginetta della musica italiana. Simone Cristicchi, una novità nel nostro panorama musicale, ha scalato la vetta in poco tempo. Al festival 2006 si è presentato con la canzone "Che Bella Gente", non sembrava proprio un testo sanremese e non è che ha fatto la sua grande entrata, ma in fondo lui era già famoso per il tormentone estivo "Vorrei cantare come Biagio", in cui pone tutta la sua attenzione a Biagio Antonacci che intelligentemente non si offenderà dando invece a Simone l'opportunità di aprire un suo concerto. E adesso arriva a Sanremo con questa Ti regalerò una rosa. Testo che viene da una sua esperienza in un centro di Igiene Mentale dove è entrato in stretto contatto con i "matti" bisognosi di aiuto. A mio avviso il ritornello è bellissimo. Lo avevo già messo in evidenza in una altro post precedente. Il testo è difficile e duro, poco sanremese forse ma è ben accompagnato da una melodia che forse a ben risentirla è totalmente sanremese. Beh ve la regalo io sta rosa, leggetela e rileggetela, si può solo apprezzare.

Ti regalerò una rosa


Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere o
gni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

Mi chiamo Antonio e sono matto
Sono nato nel '54 e vivo qui da quando ero bambino
Credevo di parlare col demonio
Così mi hanno chiuso quarant'anni dentro a un manicomio
Ti scrivo questa lettera perché non so parlare
Perdona la calligraf
ia da prima elementare
E mi stupisco se provo ancora un'emozion
e
Ma la colpa è della mano che non smette di tremare
Io sono come un pianoforte con un tasto rotto
L'accordo dissonante di un'orchestra di ubriachi
E giorno e notte si assomigliano
Nella poca luce che trafigge i vetri opachi
Me la faccio ancora sotto perché ho paura
Per la società dei sani siamo sempre stati spazzatura

Puzza di piscio e segatura
Questa è malattia mentale e non esiste cura
Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per p
oterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

I matti sono punti di domanda senza frase
Migliaia di astronavi che non tornano alla base
Sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole

I matti sono apostoli di un Dio che non li vuole
Mi fabbrico la neve col polistirolo

La mia patologia è che son rimasto solo Ora prendete un telescopio...
misurate le distanze
E guardate tra me e voi... chi è più pericoloso?

Dentro ai padiglioni ci amavamo di nascosto
Ritagliando un angolo che fosse solo il nostro
Ricordo i pochi istanti in cui ci sentivamo vivi
Non come le cart
elle cllniche stipate negli archivi
Dei miei ricordi sarai l'ultimo a sfumare

Eri come un angelo legato ad un termosifone
Nonostante tutto io ti aspetto ancora
E se chiudo gli occhi sento la tua mano che mi sfiora

Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bia
nca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

Mi chiamo Antonio e sto sul tetto
Cara Margherita son vent'anni che ti aspetto

I matti siamo noi quando nessuno ci capisce
Quando pure il tuo migliore amico ti tradisce
Ti lascio questa lettera, adesso devo andare

Perdona la calligrafia da prima elementare
E ti stupisci che io provi ancora un'emozione?
Sorprenditi di nuovo perché Antonio sa volare.

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