Questo blog è a mio uso e consumo. Se qualcuno vorrà condividerlo con me è il benvenuto. Scoprirà le mie passioni.
venerdì, novembre 25, 2005
SONO TORNATA DOPO SVARIATO TEMPO
domenica, ottobre 30, 2005
Panucci-Mexes e la Roma risale


venerdì, ottobre 28, 2005
E la Roma va!

Il portiere dell'Inter ancora la sta a guardà sta palla a cucchiaio di Totti. Non ci credo manco io, a di' il vero anche io la sto ancora a guardà.
sabato, ottobre 22, 2005
Incantesimo e Rebecca (Hitchcock)

Vedo in televisione da ben otto serie Incantesimo. Mi è sempre piaciuta, mi fa rilassare, mi aiuta a non pensare. Ma questa serie ultima che va in onda in questo periodo mi lascia molto perplessa.
Il personaggio di Tilli Nardi (importante fino a questa serie, ora un po' in ombra) vive una strana situazione. Dopo la morte di suo figlio si fa aiutare dall'uomo che la ama, Edoardo, con il quale supera questo dolore. Questa situazione la porta a scegliere di lasciare la sua casa piena di ricordi per andare a vivere nella lussuosissima ed enorme villa di lui. Ma la sorella di lui, Costanza, non vede di buon occhio questa scelta poichè vive maniacalmente nel ricordo della cognata Emma. A Tilli cominciano ad accadere una serie di cose negative alcune dovute al consiglio appositamente sbagliato di Costanza, altre per un suo stato di agitazione interiore latente. Ok fino qui che ci sarebbe di strano. Nulla
A parte il fatto che tutto il contesto, dalla scelta, agli eventi, alle battute dei tre personaggi (Tilli, Edoardo e Costanza) ricalca pari pari il film di Hitchcock "Rebecca la prima moglie" realizzato nel 1940 sul romanzo "Rebecca" di Daphne Du Maurier. Oggi Tilli rompre per sbaglio una statuetta importante che apparteneva alla defunta Emma e per evitare l'ira di Costanza la nasconde in una busta. Nel film la giovane sposa del protagonista Max de Winter (vedovo di Rebecca) rompe una poercellana preziosa e la nasconde in un cassetto per evitare la situazione spiacevole. Non solo c'è la netta similitudine della scena, ma la cosa peggiore è che le batture sono praticamente le stesse, e si svolgono con la stessa identica sequenza. "mi sento una stupida ma la statuetta l'ho rotta io".
Insomma mi aspetto di tutto. Non nascondo che il finale potrebbe essere esattamente lo stesso; Costanza darà fuoco alla villa e ne morirà all'interno esattamente come la cognata Emma morta nella sua stanza per un incendio del tutto strano. Così come la governante di casa De Winter manda a fuoco l'intera "villona" dopo aver saputo la verità sulla morte della sua padrona, Rebecca. La similitudine piùà spiccata è che come la giovane signora de Winter vive fino ad un certo punto con il fantasma di Rebecca, così Tilli vive la sua nuova storia con il fantasma di Emma.
Mah! Voglio proprio vedere se la Signora Venturi (la sceneggiatrice e scrittrice) riesce almeno a differenziarsi dalla Du Maurier nel finale.
venerdì, ottobre 21, 2005
Trebbiano d'Abruzzo

ETICHETTA: MONSIGNORE
VINO: TREBBIANO D’ABRUZZO DOC
UVE: TREBBIANO D’ABRUZZO di antichi cloni selezionati nei vigneti situati nel
comune di Loreto Aprutino in provincia di Pescara.
VENDEMMIA: La raccolta avviene nella terza decade di settembre in relazione
alla completa maturazione delle uve valutata mediante la misurazione del grado
zuccherino, dell’acidità totale e del pH.Le uve vengono vendemmiate manualmente nel
rispetto della loro integrità e delle caratteristiche organolettiche.
VINIFICAZIONE: si applicano i moderni principi della vinificazione in bianco. Alla
diraspatura segue una breve macerazione pellicolare, cioè il contatto delle bucce con il
mosto per 8-10 ore ad una T° di 15-18°C, per permettere l’estrazione dei componenti
nobili ed aromatici delle bucce fondamentali per il profumo e la personalità del futuro
vino. Si esegue quindi una pressatura soffice ed il mosto fiore è refrigerato ad una T°
di 8-10°C e decantato per circa 10-12 ore. Il mosto limpido viene addizionato di i lieviti
selezionati e fermentato ad una temperatura controllata di 15-16°C.
Il vino ottenuto viene conservato in serbatoi di acciaio ed affinato sulle fecce fini per circa
3 mesi con periodici rimontaggi per mantenere le fecce in sospensione. Terminata questa
fase di affinamento il vino viene travasato in serbatoi di acciaio e mantenuto ad una
temperatura di 12°C per conservare nel tempo le proprie caratteristiche organolettiche
di aromaticità e freschezza.
CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE:
COLORE: giallo paglierino lievemente carico.
ODORE: profumo fresco, intenso e complesso con nette sensazioni di frutta esotica
matura.
SAPORE: gusto morbido, armonico e rotondo di buona corposità e persistenza.
SERVIZIO: servire ad una T° di circa 10-12°C stappando la bottiglia al momento del
consumo.
ABBINAMENTI: è ideale per accompagnare antipasti di mare, primi piatti leggeri
e pietanze a base di pesce e formaggi magri. Ottimo come aperitivo.
CONSERVAZIONE: conservare in luogo fresco a 8-10°C tenendo la bottiglia coricata.
CARATTERISTICHE CHIMICHE:
Alcool % Vol 12,0°
Acidità totale g/l : 5,5
pH 3,20
Estratto secco g/l : 21,5
lunedì, settembre 26, 2005
A Renato
venerdì, settembre 23, 2005
SALE - Negrita
NUOVE SERPI... STRISCIANO...PREPOTENTI... E' QUELLO CHE, QUELLO CHE SO!NUOVI GUITTI... SENZA ETA'...STRAFOTTENTI... SVELTI NELL’OSCURITA'...
...TUTTO QUEL CHE HAI FATTO NON VALE...LA TUA FACCIA E' PIENA DEL MIO SALE!
CANI NERI... RIDONO...ERA IERI... E' QUELLO CHE, QUELLO CHE SO!MEZZI NUOVI... ARRIVERAI...A SCORDARTI... DI QUELLO CHE, QUELLO CHE SAI...
...O FORSE E' DIO CHE CI VUOLE MALE...LA TUA FACCIA E' PIENA DEL MIO SALE!
Nessuno mi comanda nem me pode comandar Neanche con le bombe e le sue false verità Falsas verdades, mentira, bugia globalizante Hipocrisia E' a filosofia dominante Os comandantes arrogantes com a sua truppe, com a sua frota e suas fotos de tortura yuppie Se a gente manda, ninguem manda na gente Tenemos mucha gana, nuestra sangre es caliente, que pasa? Somos de la raza humana, tanto quanto Brasil ou Italia Todo mundo è vitima desta batalha El mondo intero paga con terror sin criterio los errores de los senores de losimperios que parecen nunca hablar serio Quizas no ganan comisiones de los cementerios? Las rasones de las guerras non son mas un misterio Parla serio! Should be throwned in a different throne! Electric chair, throw the motherfuckers there and turn it on! Should be throwned in a different throne!Electric chair, throw the motherfuckers there and turn it on! Congratulations to the Kings of Nowhere: Mr W.Bullshit and his loyal royal Clowny Blair All dis-honour to be shared with Sharon, we don't need another Hitler......Paz e amor...Pensador e Negrita.
...MA DA QUANDO E' TRAMONTATO IL SOLE...LA TUA FACCIA E' PIENA DEL MIO SALE!
LA COERENZA... NO, NON PUO'...PIÙ PAGARE... SPARAMI, SPARA PERCIO'!L’ARIA SPORCA... ARRIVERA'...MA MI CONVINCO... CHE FORSE E' UN BRUTTO SOGNO E PASSERA'...
NEGRITA
mercoledì, settembre 21, 2005
Roma-Parma 4-1

Doppietta di Nonda, che sembra rivelarsi piano piano una rivelazione. chi lo sa, lo scopriremo solo vivendo. Per ora ringrazio anche il "sor Spalletti" che di grinta ne ha e la sa trasmettere ai giocatori. Mi sembra si sia ambientato bene. E' stato bello vedere il sorriso di Rosella Sensi in tv al quarto gol. E' la prima donna alla guida di una squadra di calcio. A mio avviso è tosta quanto suo padre. Una grande davvero.
Vai Roma, vai Lupa, continua così come stasera e andremo insieme lontano.
sabato, settembre 17, 2005
AIS inizia un nuovo anno!!!

Evviva, bollicine, finalmente si ricomincia. Giovedì 15 settembre 2005 si è svolta l'inaugurazione del nuovo anno dell'AIS (Associazione Italiana Sommelier) e contestualmente della nuova sede all'Hotel Parco dei Principi in Roma. Dopo moltissimi anni di permanenza all'Hotel Hilton (sempre di Roma), è cambiata la sede e così ci siamo ritrovati in tantissimi a brindare ai nuovi eventi. Ho aperto la degustazione con uno splendido Franciacorta Saten di Ricci Curbastro per proseguire con un bel Ferrari Brut di Lunelli; pausa due cubetti di mortadella, qualche pezzetto di parmigiano e chiacchiere a volontà con un bel po' di amici. Giretto nella nuova sede, una chiacchierata in allegria con amici della redazione, facce viste e riviste, amici di sempre e amici nuovi. Insegnanti in forma smagliante, e poi un bel Berlucchi Brut, fantastico, fresco avvolgente, piacevolmente frizzante, uno spumante di qualità a mio avviso eccellente. Insomma una bella serata all'insegna del divertimento, musica e amicizia. E poi si sa una buon bicchiere di vino aiuta a socializzare. Gadget finale prima di uscire un bel bicchiere Spiegelau da degustazione (sono riuscita a portarmene a casa due e Lorenzo ne ha portato un terzo). Tra meno di due settimane inizierò la partecipazione al secondo livello del 34° Corso per Sommelier; sono impaziente per l'idea di imparare cose nuove e continuare la magnifica esperienza che sto intraprendendo assieme ai miei amici di corso. A presto risentirci e vi racconterò le novità e tutto ciò che di nuovo andrò imparando e comprendendo (oltre che bevendo, assaggiando, apprezzando, ecc ecc.). Ciao ciao
domenica, settembre 04, 2005
Santa Rosa

domenica, agosto 28, 2005
Per oggi Grazie Roma

E la prima giornata è andata. A dire il vero visto il risultato senza possibilità di repliche (3-0 contro la Reggina, a Reggio Calabria) oggi mi sento soddisfatta dell'arrivo del mister Spalletti. A dire il vero non ero proprio convinta e spero che questa piccola prima fiducia non venga delusa. Rimpiangevo un po' l'arrivo e l'immediata ripartenza del mister Prandelli, anche perchè rimane un qualcosa di veramente inconcluso. Ma fa niente. Alla fine forse i due si equivalgono, almeno per quanto riguarda la nostra bella panchina giallo-rossa. Sicuramente non sono di quella fascia che ancora rimpiange il gioco di Zeman dal quale non si è mai tratto un ragno dal buco. Che c'avranno da rimpiangersi. Io voglio vincere non giochicchiare. Vincere è il vero divertimento, non solo vedere un "bella partita". Se poi perdere significa vedere una bella partita divertente abbimo davvero punti di vista differenti.
Questa prima giornata mi sta bene, come mi è stata bene quella partita (diciamo amichevole) contro la Juventus. Un bel pareggio, l'ho vista in campo più consapevole e molto più convinta, più concentrata dello scorso anno, che è stato davvero catastrofico.
Beh è presto per cominciare a dare un vero e proprio giudizio in merito. Sta di fatto che adesso siamo in vetta e abbiamo battuto una squadra che lo scorso anno ci ha dato filo da torcere. (beh ci voleva poco!).
Restiamo in attesa di vedere che succederà, ci rimane solo da fare il tifo. Comunque complimenti Mister squadra proprio bella messa in campo ... ah Cassano a casa per favore, grazie!
sabato, agosto 27, 2005
Bentornati
giovedì, agosto 11, 2005
E adesso ... spumante!

Ecco fatto, ci sono riuscita. Dopo aver imparato l'apertura in maniera impeccabile di una bottiglia di vino, ho finalmente superato la paura e l'ansia da stappo di bottiglia di spumante.
lunedì, agosto 08, 2005
La mia esperienza con il Vino

(Questa anche l'ho inviata in lista ed è stata pubblicata sulla rivista on-line dell'Associazione Bombacarta (la rivista è Gasoline)).
Ho preso questo verso in prestito da un amico di mailing list...
"Le cantine domenicali
ti lacerano finemente
calano e colano sopra
sono forni, ma umidi"
e rifletto...
Con "le cantine domenicali" mi viene in mente che da un paio d'anni a questa parte vado in cerca di cantine (anche non "domenicali") e di occasioni ben certificate per saggiare e assaggiare VINO. Un strana deformazione professionale va formandosi dentro me per la quale non cerco più la "cantina qualunque" bensì seguo un percorso ben definito. Mi stanno insegnando: "per fare un buon vino si deve partire dalla terra fino ad arrivare alla bottiglia seguendo un dato procedimento"... o megliouna serie di dati procedimenti. Così come per un computer se l'input dell'uomo è sbagliato sarà sbagliato il risultato (output) che darà il computer, così anche il vino darà risultato errato se il procedimento in una qualsiasi delle sue fasi sarà errato. Che c'entra questo con la poesia di Federico? Niente. Era una sorta di associazione di idee, pensando che forse più che un sommelier specializzato forse rischio di diventare un'alcolista patentata. Impossibile, a quanto dicono (e ci credo...ci devo credere) un buon vino non fa mai male; mischiare i vini non ubriaca (sempre buoni vini); sono sani per lo spirito e per la mente; ce ne sono anche da meditazione, dal vino dolce come un miele (passito di Pantelleria ad esempio) al cognac, alla grappa, a un Recioto della Valpolicella, a un Amarone con tutto il suo corpo e la sua personalità, al Barolo, al Barbaresco e la Barbera. E poi le sigle: DOC, IGT, DOCG, VQPRD... le leggi (anche il vino ha la sua legge) e le legislazioni; le barrique e le tonneaut, le bottiglie scure e chiare, i vini bianco, rosato e rosso, se bevi vari vini cerca di andare in ordine crescente di gradazione alcolica (non ti farà male vedrai). E poi apri la bottiglia ma mi raccomando, taglia la capsula dal cerchio inferiore del collo della bottiglia, fai un incisione verticale dopo quella circolare e tira via la capsula (magari in un sol colpo e non con la mano...mai toccare con le mani); metti la capsula nel piattino (o nella tasca del grembiule ma non lasciarla in giro); l'etichetta rivolta al cliente (dopo averla degnamente presentata) rigorosamente mentre giri il coltellino intorno alla capsula non girare la bottiglia; gira la mano magistralmente con il coltellino. E poi pulisci il tappo (collo della bottiglia nella parte superiore che stava subito sotto la capsula...dove vedi il tappo insomma) una volta tolta la capsula con il torciol e dopo solo allora, inserisci il"verme" (o spirale) del cavatappi e fallo girare nel tappo (mi raccomando al centro del tappo, vedi di non fare danni) fino a lasciare all'esterno del tappo un pezzetto e mezzo circa del "verme"; poi chiudi parte del cavatappi verso il collo della bottiglia e poggia la prima tacca (leva) su di esso e tira su, poi passa alla seconda tacca e continua a tirar su ma prima di far uscire il tappo ruota un po' il polso in modo da far entrare un po' di aria per non far "rumori" all'estrazione definitiva del tappo; annusa il tappo, saprà dirti con alcuni parametri le condizioni del vino in quel momento in quella bottiglia. Ok ci siamo il vino va bene; poggia il cavatappi con ancora il tappo incastrato nel "verme" su un piattino, pulisci con uno spigolo del torciol l'interno della bottiglia (il collo dove c'era il tappo nel suo interno), poi con l'interno del torciol leva il tappo dal cavatappi (mai toccare con le mani) e con la coda dello stesso cavatappi spingiloverso il piattino. Apertura fatta...eccellente. Ormai l'ho imparata così bene che nessuno più mi batte e mi dice niente...ma non mi chiedete di aprirvi quella di spumante...potrei morire. E poi ancora lo spumante e la spumantizzazione metodo classico (non si può e non si deve dire champagne o metodo champenois, spetta solo ai francesi), i prosecchi e gli aromatici, i traminer e il semiaromatici, i vitigni e i monovitigni, il metodo Charmat, il remuage e la sboccatura, il millesimato e l'annata. Impara 32 DOCG (le DOC sono troppe) come sono composte e da dove vengono, quali sono le caratteristiche; gli abbinamenti al cibo, cucino e scelgo il vino o scelgo il vino e ci adeguo i piatti. Chi copre il sapore di chi; chi accompagna splendidamente chi. E un buon formaggio con che lo abbino? Ai matrimoni (e non solo) mai mettere il dolce con lo spumante secco (Brut) è una follia che si prosegue nei secoli. Bah. Con il dolce sembrerebbe di rigore e logico ci va lo spumante dolce. Il brut (o prosecchino a volte) lasciatevelo a inizio pasto è sicuramente più godibile. Assembla varie tipologie d'uva e vedi che viene fuori; chardonnay,trebbiano, cesanese e sangiovese, sagrantino e nebbiolo, montepulciano d'abruzzo colline teramane, vino nobile di montepulciano non sono la stessa cosa mi raccomando, rosso giovane rosso invecchiato, rosso rubino e rosso granato; giallo paglierino scarico, (non si dovrebbe dire) giallo dorato intenso, ambrato, riflessi verdini, porpora, granati e dorati. Profumo di confettura, di ribes di ananas di agrumi e fiori, ciclamino o rosa, mela golden uva passa sultanina, cuoio, torba, ferro, profumo etereo, nota fruttata, smaltata, erbacea, floreale, quel tanto di, quel poco di. Vino dolce, vino secco, aromatico muller thurgau, gewurztraminer (e che è?....chebuono ragazzi); e poi le etichette, i produttori, nomi su nomi, intero librone di infinite pagine con tutti i migliori produttori d'Italia (e dire che se ne produce parecchio), la vite meno grappoli ha e più il vino è buono; mosto, diraspapigiatrice (o pigiadiraspatrice), affino in acciaio, in barrique, fermentazione senza bucce o sulle bucce, sentori e profumi, antociani e colore, tannino, acido, fresco, secco, di corpo, robusto, intenso, fine, eccellente... Ma tutto questo e molto di più non è strano, non sono illazioni, stupidaggini del giorno, sono consigli forse, regole ben precise, scritte, alle quali non si adegua il vino, ma mi devo adeguare io. E suvvia si va avanti si studia e si apprende... anzi non si finisce mai di apprendere. La cosa bella di tutto questo comunque resta... la pratica.
Livia
domenica, agosto 07, 2005
Sapido
"Sapido"
Sapido nel nostro gergo è un vino che si origina generalmente in terre molto vicine al mare; "sapido" è l'essenza minerale; sapidità vuol dire che si sente il salato sulla lingua (ai lati della lingua); un vino bianco del sud, dorato intenso sarà sicuramente sapido, laddove le vigne risentono maggiormente della brezza marina e se ne impregnano fino a trasmettere tale caratteristica direttamente al vino. "Un vino sapido, salmastro, dai chiari sentori iodati". E' una caratteristica predominante dei vini bianchi e rossi, evoluti. Insomma un vino bianco, fruttato, agrumato addirittura, forse più floreale ma in predominanza ce l'ha proprio la caratteristica minerale, la sapidità. Possibile anche la sapidità in un vino nordico o più dell'entroterra ma gli verrà a mancare quel qualcosa che da la netta sensazione di degustare un vino in riva al mare. Potrà certo avere una sua mineralità perchè no, ma sarà una nota magari erbacea, dell'entroterra, delle colline poco assolate o delle alture montane. La Sardegna regala vini dorato intenso, complessi, consistenti e di corpo, dai caratteri iodati e minerali, tocchi d'agrume e tutto il sole e il mare dell'isola. Pur se isolani sono differenti dai Siciliani e un po' più di affinamento in bottiglia per i bianchi li fa essere anche un po' più robusti. Il vino bianco non sopporta di essere aperto parecchi anni dopo l'imbottigliamento, ma un bel vino ben realizzato può sopportare qualche anno in più se ben conservato. Alcuni hanno l'affinamento in barrique e prendono anche note vanigliate e di legno che li rendono ancora migliori. Parlo dei Vermentini del sud della Sardegna, blend di Chardonnay e vermentino passati in barrique, legnosi ma freschi e piacevoli al gusto. Ho visitato la cantina di Santadi due anni fa e mi sono portata a Roma delle belle bottiglie di vino bianco e rosso; il premio per il vino migliore al mio gusto se lo prende il Villa di Chiesa delle Valli di Porto Pino. Profumato, consistente intenso e equilibrato. Insomma tutti i caratteri migliori di un vino bianco dopo ben 4 anni di pausa in bottiglia.
Livia
A mia nonna
Per lei ho scritto molte pagine, su di lei soprattutto e sul nostro instancabile rapporto nipote-nonna. Così ho deciso di raccontare la sua storia in qualche riga ma per cominciare un ricordo del Natale (si lo so è quasi ferragosto sembrerebbe azzeccarci poco...va beh!) che da quando è scomparsa non è più lo stesso.
Il Natale di tanti anni fa (testo pubblicato nella mailing list dell'Associazione Culturale Bombacarta)
Il Natale per me è un vuoto, è l'assenza dell'affetto di mia nonna, è la fine della grande tavolata di risate e chiasso, di giochi e colori, di pacchi da scartare, di baci e abbracci, di "grazie" detti davvero.Il Natale era con lei il menù del cenone del 24 scelto insieme più secondo i miei gusti di bambina che quelli degli ospiti; era il fritto di verdure alla romana cominciato a prepare da molto prima, con la pastella collosa e saporita di farina e acqua. Era Natale quei profumi e quel ticchettio di piatti e bicchieri; - "Apparecchio io" - e mi divertivo a imbandire la tavola e a colorarla il più possibile: tovaglia e tovaglioli rossi, bicchieri e piatti con il bordo rosso, posate con il manico rosso. Pe me era "LA FESTA" con la F maiuscola. Era l'albero di Natale preparato l'8 dicembre con luci e nastri colorati (gialli e rossi - noi romani e romanisti fin nel midollo) sotto il quale poi mucchi di pacchi e pacchettini avrebbero invaso l'ingresso. Eravamo davvero in tanti.Era quel campanello suonato da zio Chico che per farmi contenta e darmi l'idea del gioco, lasciava i regali fuori dalla porta, suonava e riscendeva di corsa con l'ascensore facendo finta che fosse stato Babbo Natale e presentandosi poco dopo fingeva ancora di essere arrivato solo allora e di non averlo incrociato per pochi secondi. E io ci stavo al gioco perchè mi divertiva e perchè a zio sono molto legata e quando poi lo vedevo sulla porta era un attimo abbracciarlo forte.Natale era nonna, era il suo sorriso e la sua dolcezza, era la sua pazienza e il suo non stancarsi mai, era il suo amore nel fare le cose per gli altri e il suo amore per gli altri (amici e parenti, vicini di casa e conoscenti) senza mai sentirlo come un peso. Erano le sue mani grandi ed esperte, sicure e instancabili di massaia vera, di matrona di famiglia, di donna che ha vissuto e sofferto molto, imparato e insegnato, e, comunque fosse, sorriso sempre alla vita, al mondo, al prossimo, a me. Ma poi se n'è andata in un torrido giorno di agosto e da allora il Natale non è più la stessa attesa, la stessa Festa, non è più quel tavolo enorme, imbandito e colorato attorno al quale le piaceva avere parenti e amici, non è quel soggiorno perchè non vivo più in quella casa, non è più quell'ingresso con l'albero e il presepe - "Nonna mi dai il bicarbonato che faccio la neve" -.Non è più niente, non è più la gioia di bambina dalla sua scomparsa, è la consapevolezza che il tempo passa, che non era eterna e che non mi avrebbe accompagnata tanto a lungo (mi mancherà di più il giorno del mio matrimonio). Si va a casa di zio Chico il 24 e il 25 lo passo sempre dai genitori di Lorenzo ormai (e sarà così sempre); ma la tavola da zio, pur accogliendoci tutti, è più piccola e l'animo non è lo stesso (e neanche il menù che non scelgo più io!); sono passati 9 anni ma il vuoto c'è sempre, lo stesso dal primo Natale senza di lei e tutte le volte zio (che è suo fratello) non manca di ricordarla in un suo gesto, in uno dei suoi sorrisi, e cala per un po' la tristezza sul bianco Natale. Manca a tutti la sua allegria e la sua risata....
Livia
venerdì, agosto 05, 2005
Ecco un grande rimpianto

Leggevo il post nel blog di un amico di avventura bloggista in cui parlava del nuovo acquisto dell'Inter. Ed ecco che mi viene in mente cosa? Un rimpianto che purtroppo per me è già volato via dalla squadra e potrebbe proprio approdare in quel di Milano. Non posso resistere a vedere quello che ho considerato il mio vero idolo (dopo il Pupone ovvio) passare a dei colori che assolutamente non gli possono donare. Ma purtroppo il danno è fatto ed è anche un danno grosso. E per me è un solo e unico grande rimpianto. Buon viaggio Samuel, averti contro sarà la più grande tortura della mia vita di tifosa.
Bombacarta
Che cos'è Bombacarta? Ecco qui la spiegazione direttamente dal sito...poi magari vi dico cosa è per me Bombacarta.
BombaCarta è un’ associazione culturale e una scuola di espressione creativa, ma al di là di queste definizioni più formali essa è:
-una scuola perché al suo interno si insegna e si apprende qualcosa anche se non ci sono sistemi di valutazione né strutture assimilabili a una classe.
- è un movimento dotato di un "Manifesto di impegno culturale e creativo", di dichiarazioni comuni, di idee fondamentali, ma nello stesso tempo le sensibilità personali sono molto valorizzate e non ci sono barriere o steccati.
- è un gruppo spontaneo di amici perché così è nata, ma ormai possiede una storia istituzionale, attività, idee e progetti e bombers impegnati nell'organizzazione delle attività al di là dello spontaneismo iniziale.
- è una comunità virtuale e questa definizione le sta a pennello, ma è anche una comunità reale che prevede una serie di incontri periodici. Chi si coinvolge in BC e' spinto sostanzialmente dalla volonta' di permettere a una parte di se stesso di esprimersi. Concretamente questo comporta l'entrare nell'ottica dell'esercizio e della sperimentazione per tentativi ed errori. "Artisti" si nasce e si diventa in una dialettica mai esauribile tra arte e vita, tra tecnica e esperienza, tra abilita' e sensibilita'. Dunque Bombacarta non è una "mostra" di opere e talenti, ma una officina in cui si lavora e che intende promuovere la creatività, il confronto e la crescita nel campo dell'espressione artistica.
E adesso vi dico cosa è per me:
oltre ad essere tutto quello che c'è scritto sopra, per me è una valvola di sfogo, è una opportunità, è il mio principale hobby, è una soddisfazione, è la possibilità di conoscere persone, di apprendere, di stare con le persone dei gruppi di lavoro e studio. E' qualcosa di molto importante che mi aiuta e mi permette di esprimere ciò che ho dentro e penso, di scrivere e di leggere.
Fateci un salto e Bombacarta vi accoglierà con le sue attività.
Ci provo da oggi!
Non ho la più pallida idea di come funzioni un blog ma che dire ci provo, e ci provo da sola per ora
Vediamo che riesco a combinare e vediamo se riesco a condividere con qualcuno pensieri e parole.
A presto!