venerdì, gennaio 19, 2007

Finito anche questo

La "Puttana del Tedesco" di Giovanni d'Alessandro ed. Rizzoli romanzo

Finito già da qualche giorno. Mi è piaciuto moltissimo. E' un libro semplice forse anche banale, ma non in modo negativo. Alla fin fine è banale la storia, perchè è una romantica storia d'amore, ma è il contesto che la complica e ne cambia l'aspetto. E' ambientato nel 1943, a Sulmona, quando la Wermarcht occupa il nostro territorio e i soldati tedeschi la fanno un po' da padroni ovunque. In realtà ha inizio ai giorni nostri quando un'allegra ottantenne rischia di morire perchè si spinge troppo in là verso la montagna per cercare gli òrapi, verdura che mangiava in tempo di guerra. Da qui comincia il racconto della sua vita da quando giovane sposa era arrivata dai monti alla cittadina di Sulmona. Ha due figli ma il marito (più adulto di lei) muore a causa di una grave malattia. Ada (questo il nome della protagonista) rimane sola, senza lavoro aiutata a malapena dai due suoceri. Ma imperversa la guerra e la vita si complica terribilmente. Ada è costretta a inventarsi lavoro e vita. Ma la vedovanza la fa "sopravvivere" e non vivere, sente profondamente l'assenza dell'amore del proprio marito. Ma sarà proprio un giovane soldato austriaco ad aprire una breccia nel suo cuore e il loro sarà un amore che vivrà grandi ostacoli per vivere tutta una vita. Questo amore è ovviamente malvisto dalla gente che la conosce a Sulmona e finisce sulla bocca di tutti come la "puttana del tedesco", soprattutto perchè aveva ormai simpatizzato con il nemico. L'atteggiamento dei compaesani le porterà innumerevoli difficoltà, come se la guerra, i bombardamenti e l'arrivo delle più feroci SS, non bastasse. Ma l'amore vincerà, finita la guerra l'austriaco tornerà in abiti civili per sposarla. E via una bella vita fatta di soddisfazioni, figli e nipoti. Un certo lieto fine dietro a tutto, per questo amo definirlo un libro semplice, che si perde forse un po' nel finale che sembra forzato e ovviamente rapido, non ha gli stessi tempi lenti e cadenzati del periodo fulcro del libro. Il bello in assoluto quindi è il centro del libro, gli eventi laceranti della guerra, i bombardamenti, i feriti e i morti. Quelle immagini che alla fine siamo abituati a vedere in televisione in tutti i documentari. In mezzo a tutto c'è la vita di una donna che alla fine si scopre molto più forte di quanto non pensasse e che deve e può fare affidamento solo sulle proprie forze.
E' qui il libro, tutta la sua forza e l'interesse che suscita. Può piacere a chi, come me, è amante delle storia della seconda guerra mondiale, in fondo la storia più vicina, quella che forse ho potuto vivere nei racconti di mia nonna.
La cosa particolare è che è scritto da un uomo che riesce a far trasparire tutta la sensibilità femminile, di una donna in difficoltà, con pregi e difetti, con pensieri e desideri, amori e odi. Davvero una bella impresa per Giovanni d'Alessandro.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Da come ne parli fai venire la voglia di acquistarlo subito e divorarlo in due giorni. Cosa che farò appena mi libererò da altri titoli che ho sulla mensola e che attendono di essere completati; ma al di là di questo m'interessa soprattutto il periodo perché è quello che sto pure studiando io. A parte questa annotazione personale, grazie per avercelo segnalato, ti aspettiamo alla prossima... ad maiora